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Un tenero abbraccio agli emigrati - domenica 29 maggio 2005 at 11:21

Arena. Una delegazione dell'associazione culturale Arenese si č recata in Australia
Un tenero abbraccio agli emigrati
Diversi momenti che hanno rinsaldato il legame con la terra d'origine

ARENA VV. Un tenero, lungo abbraccio agli emigrati in Australia, ai fratelli della stessa madre terra, quella di Calabria e di Arena in particolare. Questo č stato il viaggio in Australia di una delegazione dell'associazione culturale Arenese che ha incontrato l'omologa associazione di Sydney. Il gruppo arenese, guidato dal presidente Pino Agostino, oltre ai vari incontri con le famiglie che in tanti anni di emigrazione hanno spopolato il paese d'origine e popolato quello della lontana Australia, ha avuto dei momenti ufficiali, come quello vissuto al club Marconi di Sydney, al quale erano presenti anche il ministro Joe Tripodi, il segretario nazionale della Confederazione dei Calabresi in Australia Umberto Russo, il presidente dell'associazione arenese di Sydney Joe Inzitari e altri.
Una serata davvero speciale, aperta dai saluti di Pino Agostino e proseguita dall'intervento del ministro, che ha avuto parole di apprezzamento per i calabresi che si sono distinti in terra australiana per onestą, dedizione al lavoro e notevole contributo all'economia locale, specialmente nel campo della moda e del settore alimentare.
«La Calabria oggi č qui, in Australia - ha detto tra l'altro Tripodi - la presenza di questa delegazione proveniente dalla lontana Arena testimonia il forte legame con i loro conterranei che le vicissitudini della vita hanno portato lontano, in questo lembo di mondo».
Una distanza che č stata annullata, temporaneamente e simbolicamente, con questo viaggio che ha avvicinato per un pugno di giorni i cittadini di Arena ai loro amici residenti nella "terra dei canguri". Un viaggio che tutti hanno auspicato si possa ripetere, che si possa trasformare in un progetto definitivo destinato a rafforzare i contatti con la terra d'origine e a scambiarsi esperienze di vita legate alla differenza di condizioni ma anche alla condivisione di un amore che non č mai venuto meno, quello verso le proprie radici, verso il mondo dell'infanzia vissuto tra i vicoli stretti e dai muri scrostati del paesello, quel mondo che č rimasto appiccicato nella mente e nel cuore come una fotografia indelebile.
La serata al club Marconi si č conclusa con il classico taglio della torta a cui hanno fatto seguito le danze.
Australia, una terra abitata per il 60 per cento da italiani e per il 30 da calabresi. Australia, un nome che da queste parti rievoca povere e antiche partenze, lunghi mesi di navigazione, abbracci e sventolii di fazzoletti bianchi, volti bagnati di lacrime e occhi pieni di nostalgia, mani nere di lavoro e di rabbia per un addio mai cercato.
Storie di abbandoni e di "chiamate" per ricongiungere famiglie spezzate. Racconti di emigrazione che in molte case di questo grazioso paesino sono racchiuse in vecchie cartoline in bianco e nero, con dietro due parole dalla grafia incerta, un saluto scritto con l'amarezza nel cuore. Saranno stati questi, pressappoco, i pensieri e i sentimenti che hanno provato i componenti della delegazione al rientro dall'Australia, durante il viaggio di ritorno in aereo.
Ciascuno di loro ha ripercorso, volando sul cielo australiano, la propria storia e quella della sua gente. Ha pensato che la vita č troppo breve per ricucire gli antichi strappi del destino, ma che, se si vuole, c'č sempre il tempo per un abbraccio. Come quello regalato ai compaesani emigrati nella lontana Australia. Un viaggio che si č tradotto in una ricerca di identitą e di quelle figure che quella identitą hanno contribuito a costruire.
E al rientro al paese i racconti e i saluti ai concittadini da parte dei tanti parenti lontani. Sguardi silenziosi, attese, domande, piccoli regali e una promessa, quella di rinnovare un abbraccio.


Franco Pagnotta

28 maggio 2005


Fonte: Il Quotidiano della Calabria online


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