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Reddito minimo, primo sì dal Senato - giovedì 3 marzo 2005 at 18:55

Disco verde all'emendamento che consentirà ai Comuni di utilizzare i fondi ancora disponibili
Reddito minimo, primo sì dal Senato
Iovene e Sergi: «La lotta paga sempre». Censore preoccupato per il futuro

Vibo Valentia. PER i lavoratori del Reddito minimo di inserimento del territorio di avvicina il momento del ritorno sul posto d'impiego. Ieri, infatti, il Senato ha approvato, con voto pressocché unanime, l'emendamento che consentirà ai Comuni destinatari della sperimentazione del Rmi, non ancora conclusa entro il 31 dicembre dello scorso anno, di proseguire utilizzando tutti i fondi disponibili entro e non oltre il prossimo 30 aprile 2006.
«E' un successo della mobilitazione dei cittadini interessati e della battaglia delle opposizioni che hanno costretto il Governo a cambiare posizione sull'argomento - commenta il senatore Ds Nuccio Iovene - Purtroppo il centrodestra ha cancellato il Reddito minimo d'inserimento ed ogni altra misura di lotta alla povertà, ma almeno non si è ripreso indietro i fondi già destinati e non ancora utilizzati da circa 127 comuni e ammontanti a 11 milioni di euro. Le famiglie che hanno protestato, anche con l'occupazione dei comuni, hanno avuto una prima positiva risposta. Ora il decreto passa all'esame della Camera dei Deputati e occorre vigilare affinché l'emendamento approvato oggi non venga cancellato o modificato».
Soddisfazione viene espressa anche dal sindaco di Limbadi Pantaleone Sergi. «La giusta protesta dei lavoratori paga - commenta il primo cittadino - Sono molto soddisfatto della decisione del Senato che ci consentirà a breve di richiamare in servizio quei lavoratori per i quali i progetti non erano ultimati. Adesso il provvedimento deve passare alla Camera per la ratifica, poi i Comuni che avevano un residuo, come il nostro, potranno richiamare in servizio i lavoratori. Gli altri enti che avevano sospeso l'attività potranno realizzare nuovi bandi».
Tra i sindaci più vicini ai lavoratori durante questi duri mesi di lotta, quello di Serra Bruno Censore. «Certamente - commenta Censore - il provvedimento del Senato ci rende ottimisti per un immediato rientro sul posto di lavoro per centinaia di persone le cui famiglie vivono al di sotto della soglia di povertà. D'altro canto - aggiunge il sindaco di Serra - non dobbiamo dimenticare che i fondi a disposizione consentiranno di garantire ai lavoratori solo per pochi mesi. Per questo è fondamentale utilizzare questo tempo per mettere a punto uno strumento alternativo al Reddito minimo di inserimento. La Regione Calabria dovrà fare come ha fatto la Campania, contando esclusivamente sulle proprie forze per avviare il Reddito di ultima istanza. L'obiettivo della classe politica dev'essere quello di strappare troppe famiglie da una condizione assurda e invivibile. Per questo dovremo batterci tutti».

p.c
3 marzo 2005



Fonte: Il Quotidiano della Calabria online


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