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... Hacker in aiuto della famiglia - mercoledì 22 dicembre 2004 at 16:40

Yahoo! nega l'accesso alle e-mail di un marine ucciso in Iraq
Esperti informatici e legali si offrono per farle leggere ai genitori
Il figlio muore, password protetta
Hacker in aiuto della famiglia


NEW YORK . L'internet provider non vuole comunicare ai genitori la password per leggere le e-mail del figlio morto in Iraq. E allora schiere di hacker offrono gratuitamente i propri servigi per scassinare l'account del ragazzo e permettere ai parenti di leggere le lettere che non ha potuto inviare.

Sta accadendo negli Stati Uniti, dove i genitori di Justin Ellsworth, un giovane marine ucciso il mese scorso da una bomba nella provincia irachena di Al Anbar, si sono visti negare da Yahoo! di conoscere la password per accedere alla casella e-mail del figlio. E' una questione di privacy, hanno spiegato i rappresentanti della società, che non ammette eccezioni.

"Si tratta di un caso molto difficile dal punto di vista emozionale per tutte le parti coinvolte", spiega Mary Osako, portavoce di Yahoo!. "Ma ci sono importanti ragioni che ci spingono a rispettare gli accordi che prendiamo con i nostri utenti dal punto di vista della privacy"

Intorno alla vicenda si sta scatenando in queste ore un singolare "hacker contest", una gara tra esperti di informatica per violare la casella sigillata dal provider. Anche alcuni avvocati si sono detti pronti a battersi contro il colosso del web, per fornire ai coniugi Ellsworth una via legale per leggere le e-mail del figlio.

Non tutti i provider sono fiscali come Yahoo!. America Online, ad esempio, consente ai parenti di un defunto l'accesso alla sua e-mail dietro la semplice presentazione del certificato di morte.

Quella degli Ellsworth è anche una corsa contro il tempo. Yahoo!, infatti, permette che un account di posta elettronica resti inutilizzato al massimo tre mesi, dopodiché lo chiude. I tre mesi scadranno il prossimo primo febbraio. Se i genitori di Justin non riusciranno ad entrare nell'account prima di quella data, le sue parole andranno perse per sempre.

(22 dicembre 2004)


Fonte: La Repubblica online


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