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Dibattito su e-Learning e software libero - mercoledì 10 dicembre 2003 at 09:01

E-learning e software libero
Dibattito di Altrascuola

La Formazione a Distanza (Fad) sta diventando velocemente una realtà anche in Italia. Ma non sono solo i grandi a muoversi. Mentre i ministri Stanca e Moratti danno il via alle procedure per l'accreditamento delle università on-line, suscitando la reazione preoccupata delle Università tradizionali che vedono nel futuro immediato un crollo degli iscritti, iniziano ad affacciarsi sul panorama alcune significative esperienze da parte di università e istituti di ricerca, ma anche scuole ed associazioni. Infatti, oltre ai cambiamenti nel sistema formativo e didattico, l'introduzione dell'e-learning porta con sé questioni didattiche e metodologiche ancora tutte da indagare. Non ultimo, il suo possibile e, in parte già avviato, rapporto con il software libero. Parte proprio da qui il pioneristico convegno realizzato i giorni scorsi a Roma, presso l'aula magna di Scienze della Comunicazione, organizzato da Altrascuola in collaborazione con Lynx, Dipartimento di Sociologia della Comunicazione della Sapienza, Proteo Fare Sapere e Aip dal titolo "E-learning e software libero: un rapporto sostenibile? ". Circa 200 i partecipanti, insegnanti e formatori, dirigenti e responsabili della formazione, sviluppatori e consulenti, studenti e ricercatori. La domanda implicita, per tutti, era una: è davvero possibile gestire la Fad con piattaforme "open source"? Duplice lo scopo del convegno diviso in due sezioni; da una parte l'esplorazione degli aspetti e delle implicazioni teoriche connesse alla scelta dell'utilizzo del software libero nella gestione di portali per l'e-learning; dall'altra dare la possibilità di vedere concretamente come funzionano alcune delle piattaforme già utilizzate per la formazione a distanza.
La mattina è stata dedicata al racconto dell'esperienza di enti di formazione e di università, che hanno scelto di adottare piattaforme libere per la formazione a distanza. Ne hanno esplorato i vantaggi ma anche i problemi didattici legati al cambiamento delle modalità di apprendimento, sempre più rivolte verso la "costruzione collettiva di sapere", che non sulla classica trasmissione di conoscenza tra docente e discente. Nella seconda parte i relatori hanno invece tentato di dare risposte alla questione sempre più pressante della sostenibilità del modello "open source" nello sviluppo di software, in particolare in quello riferito alla didattica. Se è vero che le aziende produttrici di software libero si stanno orientando ad offrire servizi e consulenza, sull'esempio delle grandi (IBM, RedHat), questo non sembra ancora sufficiente a garantire in Italia lo sviluppo e la manutenzione di soluzioni free per l'e-learning.

E. D. F.

(10 dicembre 2003)


Fonte: Liberazione online



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