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Il Parco delle Serre è una realtà - giovedì 4 dicembre 2003 at 14:30

Gli assessori Basile e Dima: «Cacciatori tutelati»

Serra San Bruno. A tredici anni dalla relativa legge regionale, è stato ufficialmente istituito il Parco naturale delle Serre. E' dell'altro ieri, infatti, l'approvazione della delibera da parte della giunta regionale, con la quale è stato ratificato il progetto di perimetrazione proposto dall'assessore all'Ambiente ed ai Parchi, Domenico Antonio Basile, che, con giustificata soddisfazione, ha voluto evidenziare, e per questo ringraziare, la "rinnovata sensibilità in tema ambientale delle amministrazioni locali".
In base alla mappa definitiva, il Parco delle Serre ha un'estensione di 17.687 ettari e comprende il territorio di tre diverse province: Catanzaro (2.555 ettari), Vibo Valentia (10.015 ettari) e Reggio Calabria (5.117 ettari). Sono coinvolte quattro Comunità Montane (Serre, Alto Mesima, Versante Jonico e Stilaro-Allaro) e 21 Comuni (Acquaro, Arena, Badolato, Bivongi, Brognaturo, Cardinale, Davoli, Fabrizia, Gerocarne, Guardavalle, Mongiana, Nardodipace, Pizzoni, Satriano, San Sostene, Santa Caterina Jonio, Serra San Bruno, Simbario, Sorianello, Spadola e Stilo).
Ne fa parte, anche se non in continuità territoriale, l'Oasi dell'Angitola con i 5 Comuni della provincia di Vibo Valentia che vi ricadono (Francavilla Angitola, Maierato, Monterosso Calabro, Pizzo Calabro e Polia), nonché i Sic (Siti di importanza comunitaria), Bosco di Stilo, Bosco Archiforo, Lacina e Bosco Santa Maria.
Un'istituzione, è stato precisato anche dall'assessore all'Agricoltura e Caccia, Giovanni Dima, che nei fatti non penalizza comunque i cacciatori. "Il risultato - spiegano infatti i due assessori - consente non solo di dare ai calabresi un ulteriore territorio da valorizzare in chiave ambientale, quanto soprattutto di restituire ai cacciatori una porzione significativa di area per la propria attività che è sempre stata nostra intenzione tutelare, convinti che si tratta di un'attività ludica che non contrasta affatto con le tematiche ambientali". Dei 17.687, ben 10.218 sono già oggi gravati da vincoli di caccia. "Dunque - sottolinea Basile in una nota - una volta che il Parco verrà perimetrato, ai cacciatori verranno inibiti soltanto 7.469 ettari. Di questi, 1.288 ricadono in provincia di Catanzaro, 1.700 in provincia di Reggio Calabria, 4.481 in provincia di Vibo Valentia. I divieti di caccia che fino ad oggi erano considerati attivi su tutto il territorio regionale per quanto riguarda le aree oggetto di interventi di rimboschimento, in occupazione dell'Afor e dei Consorzi di bonifica - prosegue la nota - sono in realtà illegittimi per come previsto dalla legge sulla caccia. Di conseguenza, grazie al risultato di studi approfonditi, viene restituito all'attività venatoria un territorio regionale di circa 135 mila ettari".
L'aspetto più importante rimane, comunque, la grande risorsa costituita dal Parco a favore del territorio. "I cittadini devono sapere - prosegue infatti la nota di Basile - che gli obiettivi e le finalità della sua istituzione puntano non solo alla protezione, ma soprattutto alla valorizzazione dell'ambiente naturale, alla ricerca scientifica e didattica, alla ottimizzazione delle attività agro-silvo-pastorali, alla valorizzazione dei centri storici, all'agricoltura biologica, al turismo compatibile".
Nei prossimi giorni Basile e Dima incontreranno il mondo dei cacciatori e le associazioni ambientaliste per illustrare e approfondire la delibera di giunta.

e.v.
(4 dicembre 2003)


Fonte: Il Quotidiano della Calabria online

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