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Scuola, «La Calabria cenerentola d'Italia» - mercoledì 26 novembre 2003 at 17:56

Il segretario nazionale della Cgil-scuola, Enrico Panini, al convegno di ieri alla biblioteca
«La Calabria cenerentola d'Italia»
Forti critiche alla riforma Moratti e ai tagli previsti dalla Finanziaria

Vibo Valentia. "LA CALABRIA cenerentola d'Italia per quanto riguarda l'edilizia scolastica e per le migliaia di insegnanti precari che popolano anche le scuole del nord". Questo uno dei passaggi principali dell'intervento del segretario nazionale della Cgil scuola, Enrico Panini, che ieri pomeriggio ha presenziato al convegno promosso su "Scuola pubblica, un valore e un diritto", svoltosi alla biblioteca e a cui erano presenti tanti dirigenti, insegnanti, sindacalisti e Rsu, il direttore del Csa, Vito Primerano, l'assessore provinciale alla Cultura, Giuseppe Ceravolo. Ai lavori, introdotti dall'intervento di Alfonso Galati, segretario provinciale della Cgil scuola, hanno dato un prezioso contributo anche il responsabile regionale della categoria, Leo Stilo, e Donatella Bruni, del direttivo dell'associazione "Prometeo".
Dal responsabile nazionale del settore scuola della Cgil sono stati focalizzati i due aspetti oggetto di critiche da parte del sindacato: la Finanziaria e le legge 53/03, meglio conosciuta come la riforma Moratti.
"Noi siamo fortemente contrari - ha detto Panini - al taglio di 70 mila posti nella scuola e ai duemila miliardi in meno previsti per i prossimi tre anni dalla Finanziaria. Per questo - ha annunciato - il 29 di questo mese faremo una grande manifestazione a Roma". Una riduzione di fondi che si riflette con maggiore accanimento, ancora una volta, sulla nostra regione. "La Calabria - ha aggiunto il sindacalista - ha degli edifici scolastici che non garantiscono la sicurezza ad alunni e docenti, laboratori spesso finti, con attrezzature obsolete. Per non parlare, poi, dei bidelli, sostituiti dalle imprese di pulizia. In questo modo lo Stato spende di più e ha una qualità inferiore. Con gli scarsi stanziamenti previsti dal Governo è impensabile che si possa avviare una seria e positiva inversione di tendenza".
Altro punto dolente, le immissioni in ruolo, che riguardano 15 mila insegnanti a partire dal prossimo anno scolastico. Troppo pochi. "Una goccia - ha commentato Panini - in mezzo ai centomila posti di lavoro che sono occupati da personale precario". Tra le nubi nere che si stagliano all'orizzonte anche la riduzione dell'orario cattedra alle superiori e dell'obbligo scolastico, che scenderebbe nuovamente a 14 anni. Praticamente un passo indietro. "Vi è poi il sistema duale - ha aggiunto Panini - che prevede due indirizzi, i licei e la formazione professionale, quest'ultima gestita dalle Regioni. In questo modo si accentuano le distanze sociali e si aumentano i disagi per i ragazzi stessi, che a dodici anni debbono scegliere il tipo di scuola". Denuncia grave, infine, quella dei cento milioni di euro "sottratti al capitolo dei disabili per dirottarli alle scuole private".
Tematiche che erano state toccate nell'introduzione di Galati, il quale pure aveva parlato di "programmi sregolati che, attraverso l'accentuazione delle differenze sociali e la forte precarizzazione del lavoro, penalizzano sia i docenti che gli alunni e le famiglie". Dal segretario provinciale della Cgil scuola sono stati forniti anche alcuni numeri che la dicono lunga sull'operazione "mannaia": 24 mila posti in meno per il personale non docente (Ata) negli ultimi due anni e quasi 40 mila i docenti in meno previsti entro il 2005. Cifre che non contribuiscono certamente a disegnare un futuro rassicurante. Ma la posizione della Cgil scuola è chiara. La scuola pubblica è e rimane un diritto da salvaguardare e un valore da custodire. I "privilegi" della scuola privata, per come essa è stata concepita, segnerebbero un passo indietro nel cammino di democrazia e uguaglianza dei cittadini.
Franco Pagnotta

26 novembre 2003)


Fonte: Il Quotidiano della Calabria online

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