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FIAT: polemiche sulla battuta del premier - domenica 8 dicembre 2002 at 12:35
Intervista al Tg4 del presidente del Consiglio sulla Cig alla Fiat
"I volenterosi troveranno un secondo lavoro non ufficiale"
Fiat, bufera su Berlusconi
"Incita al lavoro nero"
La Cgil: "E' fuori di testa". La Cisl: "Si risparmi le battute"
D'Alema, Ds: "Incommentabile". Tabacci, Udc: "Scherza..."


ROMA - Per il diessino Pierluigi Bersani è un "irresponsabile". Per la Cgil è "fuori di testa". Intanto Il leader della Cisl Pezzotta dice che farebbe meglio a tacere. E il suo vice Bonanni aggiunge che quelle parole sono "indegne di un presidente del Consiglio". E' un coro di critiche, a dir poco stupefatte, quello indirizzato a Silvio Berlusconi, che stamattina aveva invitato gli operai Fiat che andranno in cassa integrazione a trovarsi, nel frattempo, un secondo lavoro "non ufficiale".

Queste le esatte parole che il premier ha pronunciato al Tg4 di Emilio Fede: "Gli operai che resteranno fuori dagli stabilimenti per alcuni mesi, ma che poi rientreranno resteranno dipendenti Fiat e riceveranno dallo Stato un assegno pari all'80% del normale stipendio fino al giorno del rientro. Nel frattempo, i più volenterosi troveranno certamente un secondo lavoro, magari non ufficiale, dal quale deriverebbero entrate in più in famiglia".

Apriti cielo. Contro un capo di governo che, di fatto, incita i suoi concittadini a svolgere attività "in nero" si scagliano opposizione e sindacati. Con parole durissime. "Bisogna prendere atto, esternazione dopo esternazione, che a Palazzo Chigi abbiamo un irresponsabile", dice il diessino Pierlugi Bersani, che conclude ironicamente: "A meno che dopo i miracoli sull'emersione adesso Berlusconi non si metta a promettere miracoli sull'incremento del lavoro nero...".

Per il presidente dei Ds Massimo D'Alema ormai si passa di gaffe in gaffe ogni giorno. "Non si può commentare - dice l'ex premier - un presidente del Consiglio che invita a violare le leggi e a immergersi nel lavoro nero. E' incommentabile". Analogo il commento del segretario della Quercia, Piero Fassino, che si dice non sorpreso perchè Berlusconi "è abituato a considerare optionals le leggi di questo Paese".

Secco il commento di Savino Pezzotta, segretario della Cisl. "Il presidente del Consiglio - dice Pezzotta - dovrebbe sapere che il lavoro nero è illegale. Quindi si potrebbe risparmiare battute del genere". Battute che secondo il vice di Pezzotta, Raffaele Bonanni, "non sono degne di un premier". E Bonanni aggiunge: "Berlusconi dovrebbe piuttosto impegnarsi a garantire che i lavoratori possano avere non solo un sostegno al reddito, ma anche la possibilità di usufruire di interventi di riqualificazione atti a farli tornare all'attività". Senza incentivare, conclude Bonanni, quel fenomeno del lavoro nero che in Italia rappresenta il 27% del prodotto interno lordo.

La Cgil è furibonda. "Un presidente del Consiglio che incita al lavoro illegale e all'arte dell'arrangiarsi è fuori di testa", dice la segretaria confederale Carla Cantone, secondo la quale Berlusconi "Non finisce mai di stupire gli italiani, almeno quelli che pensavano di aver votato per una persona normale".
Carlo Cofferati parla di istigazione al lavoro nero da parte del premier. "Meno male" commenta l'ex leader della Cgil "che questo Governo diceva di voler perseguire con decisione la lotta al sommerso. Credo che il Paese non meriti dirigenti di questo livello". Cofferati giudica "molto gravi" le frasi di Berlusconi e ricordando gli impegni dell'esecutivo contro il lavoro nero, afferma: "Siamo alle solite, lo scarto tra le dichiarazioni fatte e quello che concretamente si mette in campo. La mancanza di politiche di dissuasione dal lavoro nero è uno degli elementi che penalizzano il Mezzogiorno: come se non bastasse adesso siamo a incitare gli operai della Fiat a cercare aggiustamenti se perdono il lavoro".

E anche i suoi alleati di governo sono imbarazzati. La maggior parte tacciono. Solo il centrista Bruno Tabacci, presidente della commissione Attività produttive della Camera, commenta l'esternazione del premier, sperando però in uno scherzo. "Dopo tanto lavoro per far emergere il sommerso - dice Tabacci - non può che avere scherzato".

Malgrado la valanga di critiche bisogna attendere metà pomeriggio perché da Palazzo Chigi si torni sull'argomento. Senza però smentire né precisare alcunché. E' il portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, a dire di essere "incredulo" di fronte alle dichiarazioni di opposizione e sindacati. E a replicare che "Berlusconi è l'unico presidente del Consiglio nella storia della Repubblica che ha varato una legge per l'emersione del sommerso, e dunque l'intenzione di indurre al lavoro nero vuol dire essere al colmo dell'ipocrisia, della malafede o della disonestà intellettuale".

(7 dicembre 2002)




Fonte: Repubblica online

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