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La Divina Commedia on line completa - giovedì 16 ottobre 2003 at 01:54
La Divina Commedia on line è completa, commentata e soprattutto innovativa. La consultazione di qualsiasi canto prevede la possibilità di cliccare sulla parola prescelta e consultare la nota collegata. E' stato studiato un metodo grazie al quale non è più necessario spostare l'occhio su e giù.

Dante Alighieri scrisse La Divina Commedia perchè tutti la potessero leggere... grazie a MediaSoft questo oggi è possibile con un semplice click del mouse! Per ogni canto inoltre è stata inserita la relativa rappresentazione scelta tra quelle realizzate da Botticelli, Dorè, Zuccari, Signorelli, Cimabue, Delacroix, Jager e Blacke.

La Divina Commedia consta di più di quattordicimila (esattamente 14.223) endecasillabi, distribuiti in cento canti di oscillante ampiezza (da un minimo di 115 a un massimo di 160 versi), raggruppati in tre cantiche quantitativamente prossime:

-l'Inferno composto di 34 canti (il primo è introduttivo all'intero poema), in totale 4720 versi;

- il Purgatorio di 33 canti per una somma di 4755 versi;

-il Paradiso di 33 canti con 4758 versi in tutto.

L'opera. Come appare già da questi dati numerici, una struttura simmetrica governa, anche nella sceneggiatura formale dei versi (tendenti ad aumentare via via di cantica in cantica), la costruzione del poema, garantendogli un'architettura unitaria. Le corrispondenze strutturali e distributive, attuate secondo un coerente e saldo piano che salva insieme la individualità e la molteplicità della raffigurazione, poggiano su costanti numeriche, precisamente sul 3 e sul 10, opportunamente moltiplicati già nella distribuzione dei canti in ciascuna cantica.

La concezione scientifico-fantastica del mondo dell'oltretomba e dell'ordinamento etico obbediente a leggi precise e coerenti,
ha come risultato un ordine formale che si concretizza nella terzina a rima incatenata, strumento basilare dell'orchestrazione espressiva delle tre cantiche.

La MediaSoft ha scelto il testo del poema trascritto secondo l'edizione critica della "vulgata" curata da Giorgio Petrocchi. Per questo ci si è basati sui maggiori commenti che a tale edizione si rifanno, e nella fattispecie: Sapegno, Bosco-Reggio, Pasquini-Quaglio, Fallani. Le note sono invece quelle di Lucio Sbriccioli, che, oltre ad essere estremamente chiare, hanno il grande pregio di basarsi pressoché in toto sul commento del grande Francesco De Sanctis.

(Giovedi'16 ottobre 2003)



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