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Rilancio territoriale e ambientale - sabato 23 novembre 2002 at 10:22
DASÀ – Obiettivo rilancio territoriale e ambientale. È il patto contenuto in un protocollo d'intesa sottoscritto dai Comuni di Dasà, Arena (capofila), Acquaro e Gerocarne, che intendono unire d'ora in poi le proprie forze «per non rimanere isolati», varando una politica che persegui il rilancio, anche sul piano sociale, di un territorio vasto e popoloso (circa diecimila abitanti), che ha in sé peculiarità e risorse finora mai sfruttate compiutamente. Potrebbe, a primo acchito, sembrare una iniziativa sotto certi aspetti rivoluzionaria, se solo si tenesse conto che fra almeno tre dei suddetti Comuni c'è stata per secoli tanta divisione a fronte dell'acceso campanilismo. Ma non è così. Va subito detto infatti che le attuali amministrazioni comunali, guidate rispettivamente da Francesco Antonio Romanò, Giosuele Schinella, Saverio Felice Viola e Raffaele Schiavello, hanno trovato con facilità un dialogo sincero e, sembra, dalle basi solide, che senza dubbio fa intravedere scenari nuovi e importanti, anche perché i tempi sono sembrati ormai maturi. Il protocollo d'intesa, del quale si è occupato il civico consesso di Dasà (per l'occasione è stato presieduto dal vicesindaco Ferdinando Scarmozzino), ha infatti dimostrato che adesso si può cominciare seriamente a parlare di consorzio fra questi Comuni. «La partecipazione da parte di questi quattro Comuni, che hanno deciso di camminare insieme, superando stereotipi culturali e appartenenze a partiti diversi - ha detto, tra l'altro, il vicesindaco Scarmozzino, di Forza Italia, illustrando al Consiglio l'argomento, votato all'unanimità - significa il pieno accordo a concorrere al cofinanziamento da parte del ministero dell'Ambiente di programmi di attivazione e di attuazione di Agende 21 locali». Una vera unione, dunque, sancita con un atto approvato dai rispettivi consigli comunali e salutata da più parti con soddisfazione, in particolare in ambienti quali, per esempio, quelli dell'artigianato e dell'imprenditoria locale, che finalmente potrebbe avere le risposte che attende da anni. Intendiamo riferirci allo sfruttamento del bene montagna sia sul piano turistico sia su quello industriale (ad Ariola,nel comune di Gerocarne, esiste già uno tra i più interessanti centri florovivaistici regionali; nel comune di Arena, oltre al castello normanno e al centro storico medievale, nel recente passato, purtroppo in occasione di una campagna elettorale, un esponente della politica nazionale, non sbagliando tuttavia, avrebbe previsto un museo della montagna; quest'ultima presenta caratteristiche quasi uniche nel comune di Acquaro, nonché a quello di ampie aree, poco distanti dagli svincoli autostradali di Rosarno e delle Serre, da destinare allo sviluppo artigianale, per poter rdurre finalmente il gap economico che ancora oggi continua a costringere i giovani del posto ad emigrare e, per contro, fa sì che i centri si spopolino sempre più.

Nando Scarmozzino


Fonte: gazzetta del sud online

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