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Cm ''Alto Mesima'', Tar rimette in sella Tassone - giovedì 31 luglio 2003 at 10:23
ANNULLATE LE DELIBERE DEL CONSIGLIO CHE AVEVANO PORTATO ALL'ELEZIONE DI SANTAGUIDA
Cm ''Alto Mesima'', il Tar rimette in sella Tassone

VIBO VALENTIA – Si ricomincia alla Comunità montana “Alto Mesima”. A rimettere tutto in gioco è la sentenza del Tar Calabria – depositata proprio ieri – che annulla le delibere (la n. 21 e la 22 del 2002) del consiglio della Comunità montana con le quali si era proceduto all'elezione della Giunta presieduta da Stefano Santaguida, sindaco di Sorianello. A presentare ricorso alcuni consiglieri guidati dall'ex presidente Raffaele Tassone, consigliere comunale di Vazzano. A sfiduciarlo nel dicembre dello scorso anno erano stati gli stessi esponenti del centrosinistra. Insomma, una battaglia combattuta all'interno delle forze dell'Ulivo che, in pratica, fece fuori Tassone in quanto ritenuto, in un certo qual modo, “ribelle” alle indicazioni e autonomo rispetto alle linee politiche provenienti dall'amministrazione provinciale. Una posizione scomoda – quella di Tassone – la cui maggioranza fu messa all'angolo dopo una serie di incontri tra i rappresentanti della stessa area politica. Sfiduciato il presidente si fece subito il nome di chi doveva succedergli. La scelta ricadde su Stefano Santaguida, il quale prima della sfiducia a Tassone ne aveva presentata un'altra nei confronti di Bruno Schipano, all'epoca presidente e sempre esponente del centrosinistra. Manovra che avrebbe condotto in porto con l'aiuto di rappresentanti di Forza Italia e Alleanza nazionale. Fatto fuori Tassone la nuova maggioranza (sempre di centrosinistra) avviò le operazioni per l'elezione del nuovo presidente e della giunta. Procedura che, secondo i ricorrenti, fu condotta in violazione dello statuto dell'ente e dell'ordinamento delle Comunità montane. Gli stessi, inoltre, censurarono «il metodo di votazione (palese anziché segreto come prescritto dalle norme) ed i termini di convocazione del Consiglio». Pertanto, tramite l'avv. Giuseppe Pitaro (del Foro di Catanzaro) presentarono ricorso al Tar Calabria, che l'ha accolto annullando le due deliberazioni inerenti la nomina del presidente e della Giunta. «Si è trattato di una vittoria a tutto campo – ha commentato Raffaele Tassone – in quanto i giudici hanno riconosciuto le illegittimità che a suo tempo avevamo denunciato. Illegittimità – ha aggiunto – che sono proseguite anche nel corso della nuova giunta inficiata e che presto porteremo all'esame del Consiglio. Oggi si pongono dei dubbi sulla legittimità degli atti sin qui adottati, sulle indennità percepite dagli assessori oggi decaduti , sulla mancata corresponsione a chi ne aveva diritto. L'allora prefetto Casilli – ha concluso – aveva diffidato l'organo esecutivo a non riunirsi ma l'invito è stato disatteso». Infine Tassone – che auspica un ritorno alle «legalità dell'Ente montano» – usa toni critici nei confronti dei funzionari che hanno istruito «in modo approssimativo» gli atti della Comunità montana: «Funzionari troppo sensibili alle sirene del potere e alle segreterie dei partiti».
(r.v.)
(giovedì 31 luglio 2003)

Fonte: La Gazzetta del Sud online



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