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Discontinuità di uomini e metodi - mercoledì 9 luglio 2003 at 10:35
MANOVRE DEI PARTITI IN VISTA DELLE PROVINCIALI

Le condizioni di Furci per schierarsi con il centrosinistra
Discontinuità di uomini e metodi

Vibo Valentia - Il dibattito prende corpo. Le forze politiche discutono, offrono spunti di riflessione. Le manovre si effettuano tutte in funzione dell'appuntamento elettorale del 2004: le elezioni provinciali. Una sfida importante dove il “partito” da battere è quello del centrosinistra che governa l'amministrazione provinciale. Michele Furci, presidente del Movimento dei paesi e dei quartieri, che fino ad oggi ha lavorato a braccetto con Rifondazione comunista, anche se in questi mesi qualche incontro con il presidente Bruni l'ha già avuto, prende le distanze da questo centrosinistra e dalla gestione dell'Amministrazione provinciale. «Avere l'unità di facciata, come pura e semplice sommatoria di sigle – sostiene Furci – e continuare ad avere strade rotte, edilizia pubblica fatiscente, mancanza di regole, metodi clientelari nella gestione della spesa e del personale, assistenzialismo negli indirizzi di sviluppo, consociativismo con il centrodestra nella gestione degli enti consortili e nelle politiche per lo sviluppo ed il lavoro, non serve a nessuno e men che meno ai cittadini onesti, ai lavoratori, ai pensionati e soprattutto ai giovani senza lavoro e senza alcuna prospettiva». Il Movimento dei paesi e dei quartieri, pertanto, è per la democrazia partecipata, «alternativo all'attuale centrosinistra. Noi – sostiene Furci – siamo per costruire in tempi ragionevolmente brevi un patto democratico, che presuppone disponibilità a mettere in discussione il metodo della gestione del potere per il potere. Siamo per il superamento delle gestioni ristrette e quindi per una politica che abbia forti discontinuità nei metodi e negli uomini che, senza una legittimità elettoralmente democratica, in questi anni si sono sentiti padroni di partiti ed istituzioni». Bordata, questa, che il leader del Movimento dei paesi e dei quartieri lancia direttamente al presidente Bruni affinché in futuro non vengano chiamati a sedere in giunta assessori trombati dal corpo elettorale. «Così come riconfermiamo – aggiunge Furci – il criterio democratico delle primarie che, in assenza di accordo preventivo, potrebbero essere attuate con il primo turno del ballottaggio, per cui era stata emanata l'attuale legge elettorale». Un concetto questo che in passato è stato rispedito al mittente da parte dei partiti del centrosinistra. Furci aveva avanzato tale proposta prima delle elezioni comunali dello scorso anno ma non ha trovato alcun sostegno politico.

(mercoledì 9 luglio 2003)

Fonte: Gazzetta del Sud online



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