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Si dimettano tutti i sindaci - domenica 29 giugno 2003 at 10:10
Vertenza Nuovo Pignone Provocatoria proposta dello Slai Cobas a sostegno del lavoro
Si dimettano tutti i sindaci
«Solo così, forse, possiamo vincere questa battaglia»

Vibo Valentia - «Andiamo tutti a Montecitorio. E se non ci saranno sviluppi positivi, che i sindaci consegnino pure la fascia tricolore al capo dello Stato». Una nuova, provocatoria proposta giunge dallo Slai Cobas per cercare di redimere positivamente la vertenza Nuovo Pignone. Giovanni Pannia, dirigente provinciale del sindacato di base, invoca il fronte comune, proponendo una strategia di natura “piramidale” per contrastare la decisione della General Electric di porre in cassa integrazione straordinaria per due anni 43 operai: la vertenza dei lavoratori deve diventare vertenza dello Slai Cobas e del Sindacato confederale e, più in alto, della Regione e del Governo. Perché se non ci sarà un intervento del Governo «allora si consumerà ancora una volta l'ennesima disfatta del territorio, e avremo soltanto visto, nella piena indifferenza, i soliti personaggi in passerella». La battaglia, secondo Pannia, è anche di natura «etica e morale». Ricorda infatti il sindacalista che «negli anni in cui la Nuovo Pignone fu ceduta, la General Electric stravolse le logiche ed i diritti acquisiti precedentemente dai lavoratori che erano costretti ad osservare turni di lavoro estenuanti e, se non obbedivano, toccava loro la trasferta». Le considerazioni di Pannia, così, assumono le sembianze di un vero e proprio appello rivolto tanto agli esponenti istituzionali quanto ai sindacati confederali affinché non gettino la spugna e tengano duro «fino a giorno 14 per annullare lo spettro dei licenziamenti e le tristi conseguenze che dalla chiusura dello stabilimento si rifletterebbero sull'intera comunità». Il sindacalista parte dal presupposto che «la grave vertenza in atto passa principalmente per le mani del sindacato provinciale e nazionale, controparte naturale all'azienda». Un sindacato che deve riuscire a coinvolgere nella battaglia le istituzioni regionali, «che finora sono rimaste asserragliate nei palazzi del potere e che non hanno speso una loro benché minima energia positiva a favore dei nostri metalmeccanici». E proprio contro la Regione l'esponente del sindacato di base punta il dito, invitando l'assemblea della Calabria «ad assumersi le sue responsabilità, opposizione compresa, perché la politica dello scaricabarile ha già fatto molti danni». È possibile, secondo Pannia, trovare uno spiraglio alla vertenza attraverso l'unità d'intenti: bisogna remare in un'unica direzione perché «questa è una battaglia che bisogna vincere, costi quel che costi. La vertenza Nuovo Pignone è infatti la vertenza di tutto il Vibonese e non possiamo più mercanteggiare le briciole ai tavoli di concertazione. Il territorio sta morendo: possibile che non ce ne rendiamo conto?».
(p.p.c.)

(domenica 29 giugno 2003)

Fonte: Gazzetta del Sud online


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