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Vertenza della “Nuovo Pignone” è di tutta la città - lunedì 9 giugno 2003 at 09:47
SULLA CRISI, IERI, UNA SEDUTA STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI VIBO

La vertenza della “Nuovo Pignone” è di tutta la città

VIBO VALENTIA – Da una parte il dibattito, i messaggi di solidarietà ai lavoratori della Nuovo Pignone; dall'altra la crisi reale in cui è scivolato lo stabilimento metalmeccanico di Vibo Marina nei confronti del quale General Electric (multinazionale americana) intende collocare in cassa integrazione straordinaria per due anni 43 operai. Una mazzata di fronte alla quale la classe politica vibonese appare piuttosto debole per riuscire ad aprire un confronto serrato a livello romano. La riunione del consiglio comunale di ieri, al di là della sottile venatura polemica, non può che essere classificata «un gesto di responsabilità politica». L'assemblea di palazzo “Luigi Razza”, dopo un dibattito andato avanti per tutta la mattinata, è riuscita a votare all'unanimità un ordine del giorno attraverso il quale protesta contro la riduzione dei posti di lavoro, appoggia la richiesta già avanzata dal sindaco Elio Costa per un incontro al ministero delle Attività produttive (già programmato per oggi pomeriggio), «impegna e affianca la giunta in tutte le azioni necessarie per impedire che lo stabilimento possa essere chiuso o ridimensionato e, nello stesso tempo, vengano salvaguardate le specializzazioni tecnologiche». Il Consiglio impegna, inoltre, la Provincia e la giunta regionale, le forze sindacali, sociali e istituzionali, a far sì che venga rigettata la richiesta di cassa integrazione, «poiché incomprensibile nelle sue motivazioni». Dall'assemblea di palazzo “Luigi Razza” è stato lanciato un messaggio forte a tutta la città: attorno alla vertenza Nuovo Pignone «bisogna promuovere ogni tipo di iniziativa che possa far sentire la città protagonista del riscatto sociale ed economico». In pratica, è stato ribadito: «Questa battaglia non è soltanto dei lavoratori, ma della popolazione intera». Impegni e propositi che potrebbero sfociare in manifestazioni di lotta piuttosto forti se questo pomeriggio al ministero delle Attività produttive non si cominceranno ad intravedere i primi spiragli. In Consiglio (presenti i parlamentari Bevilacqua e Ranieli, e l'assessore regionale al lavoro Mangialavori) sia da parte della maggioranza che dai banchi delle opposizioni, l'obiettivo finale è stato solo uno: il mantenimento dei livelli occupazionali.
(n.l.)
(lunedì 9 giugno 2003)

Fonte: Gazzetta del Sud online


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