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Indagine dell'Antitrust: premi aumentati 100% - mercoledì 23 aprile 2003 at 23:41
Conclusa l'indagine dell'Antitrust: i premi sono aumentati
del 100% e in alcuni casi sono addirittura quintuplicati
"Fallita la liberalizzazione del mercato della Rc auto"
Giuseppe Tesauro, presidente dell'Antitrust, accusa le compagnie
di aver scaricatato sui consumatori l'aumento del costo dei sinistri

ROMA - "La liberalizzazione nel settore della Rc auto in Italia è fallita". Giuseppe Tesauro, presidente dell'Antitrust, denuncia la politica delle compagnie di assicurazione, il fallimento del processo che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto accrescere la concorrenza e quindi diminuire il costo dei premi pagati dagli assicuratori. Punta il dito sulle compagnie, Tesauro, che hanno aumentato i premi in maniera "del tutto ingiustificata" scaricando l'aumento del costo dei sinistri sui consumatori. E avanza delle proposte, tra cui l'indennizzo diretto.

Il Garante della concorrenza ha concluso l'indagine conoscitiva sulle assicurazioni Rc auto. Sei anni di lavoro che hanno portato a un giudizio impietoso: i premi sono rappoppiati dal 1994 al 2001 e in alcuni casi anche quintuplicati. Ciò che era sotto gli occhi di tutti gli automobilisti italiani, ciò che le associazioni dei consumatori non si stancavano di denunciare è emerso impietosamente dall'indagine dell'Antitrust.

Sono cresciuti i premi e sono cresciuti anche i costi dei sinistri. Ma le compagnie di assicurazione non hanno fatto altro che scaricare il maggior aggravio sui consumatori. I premi - sottolinea l'Antitrust - sono aumentati in media in "misura eccezionalmente elevata rispetto ad altri paesi Ue", con le imprese che "hanno reagito in maniera inadeguata alla crescita dei costi (+70% dal '92), adottando soluzioni in comune e scaricando l'aggravio sui consumatori".

L'Antitrust fa alcuni esempi: "A gennaio scorso in alcune località, come nella provincia di Napoli, a un neo assicurato era richiesto in media un premio addirittura superiore di 19 volte quello che avrebbe pagato 9 anni prima". E "in diverse province un premio per un ciclomotore può addirittura essere pari allo stesso valore del motoveicolo".

Un aumento quello dei premi che ha finito con il rappresentare una caratteristica costante e non solo transitoria: solo l'anno scorso - ricorda Tesauro - i premi hanno registrato un incremento dell'11,6% a fronte di una media Ue del 4,8%. Dall'apertura del mercato, nel luglio '94, al 2001, i premi sono cresciuti dagli 8,12 miliardi di euro ai 15,01 miliardi. Aumenti che seguivano, a ruota, quelli dei sinistri: 8,17 i miliardi legati a questi oneri nel '94, 13,73 miliardi nel 2001. La spirale costi-premi in cui si è avvitato il mercato assicurativo italiano è dovuta, accusa Tesauro, "alla ridotta tensione concorrenziale che caratterizza il mercato italiano". Cui le imprese di assicurazione si sono adeguate, senza proporre correttivi adeguati, come contratti in grado di disincentivare comportamenti non virtuosi da parte dei consumatori come dei riparatori. "Le imprese - ribadisce l'Antitrust - hanno reagito in maniera inadeguata all'aumento dei costi, adottando soluzioni in comune che hanno contribuito ad accelerarlo".

"Non vogliamo dare colpe a nessuno", spiega Giuseppe Tesuaro cercando di smorzare i toni dell'indagine. Ma ribadendo che lo studio proclama di fatto il fallimento della liberalizzazione nel settore, il presidente dell'Antitrust formula alcune ipotesi per aumentare la concorrenza tra cui quella di adottare il sistema francese che prevede l'indennizzo diretto. "La compagnia conosce i suoi polli", sorride il presidente dell'Antitrust, che chiede ora a governo, compagnie e consumatori di fare la loro parte.
(23 aprile 2003)

Fonte: La Repubblica online

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