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La guerra infinita in Congo - domenica 13 aprile 2003 at 01:49
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO Diffuso un rapporto dell'"International Rescue Committee"

Oltre tre milioni di morti per la guerra
che imperversa da cinque anni

KINSHASA,
Imperversa da cinque anni ed ha provocato oltre tre milioni e trecentomila morti, la guerra che devasta la Repubblica Democratica del Congo, la più cruenta e feroce tra quelle che tormentano la regione africana dei Grandi Laghi. Il conflitto in territorio congolese, non a caso definito la "prima guerra mondiale africana" per il coinvolgimento che vi hanno avuto truppe di sette Paesi, oltre alle diverse milizie locali, è dunque quello che ha provocato più morti fra tutti quelli combattuti dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi.
I dati sulla "guerra dimenticata" della Repubblica Democratica del Congo sono contenuti in un rapporto dell'"International Rescue Committee", un'organizzazione umanitaria con sede a New York. Secondo il rapporto - diffuso dall'agenzia missionaria "Fides" - dal 1998 al novembre 2002 vi sono stati non meno di tre milioni e trecentomila morti, la maggior parte dei quali vittime indirette della guerra. L'85 per cento dei decessi, infatti, sono causati da malattie che sono facilmente curabili se esistesse ancora un sistema sanitario funzionante. La guerra ha infatti distrutto la maggior parte delle infrastrutture del Paese e la popolazione è spesso lasciata a se stessa, senza aiuti e senza una sufficiente assistenza medica. Nell'ultimo anno, invece, sebbene vi sia ancora un gran numero di morti per malattie, la percentuale di vittime causate direttamente dalle violenze che devastano il Paese è diminuita del 90 per cento, rispetto ai primi tre anni di guerra. Ciò nonostante, il conflitto sembra ancora piuttosto lontano da una soluzione definitiva, nonostante la firma di accordi per il cessate il fuoco e per il ritiro di truppe straniere. All'inizio di aprile centinaia di persone sono state massacrate nell'Ituri, la regione nordorientale del Paese più aspramente contesa e dove si trovano importanti risorse minerarie e naturali.

(L'Osservatore Romano - 13 Aprile 2003)

Fonte: L'Osservatore Romano online

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