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Nuovo ospedale a Vibo Valentia - sabato 12 aprile 2003 at 17:18
Vibo Lo ha annunciato l'assessore regionale Luzzo alla Conferenza dei sindaci
Nuovo ospedale, ecco il decreto
Ma sulla bozza di piano sanitario si scatenano le critiche

VIBO VALENTIA – Il Piano sanitario regionale è stato approvato dalla giunta Chiaravalloti ma di copie in circolazione non ce ne sono. Bisogna crederci sulla parola. Si tratta di una bozza; di una bozza “contata” che ora dovrà passare al vaglio del consiglio regionale e che ieri l'assessore regionale alla Sanità Gianfranco Luzzo ha “raccontato” alla Conferenza dei sindaci del Vibonese. I primi cittadini, questa volta presenti quasi al completo (assente il presidente Giuseppe Costanzo per un lutto in famiglia), hanno preso atto delle intenzioni della giunta regionale e del titolare della delega alla sanità in particolare, ma più di tanto non hanno potuto fare. Di leggere qualcosa nero su bianco neppure a parlarne. Bisogna ragionare a scatola chiusa. Il ritornello è stato quello delle altre volte: si tratta di una bozza, è suscettibile di modifiche e degli eventuali emendamenti che saranno presentati in Consiglio. In pratica in questa fase la sanità calabrese è al centro di un moto perpetuo. Si cambia, si corregge, si torna al punto di partenza, si modifica, si taglia, si aggiunge e si discute. Di parole se ne fanno tante, anche ieri è stato così. L'assessore Luzzo – con al fianco il vice presidente Federsanità Anci, Pier Natale Mengozzi, gli assessori regionali Basile e Mangialavori, l'on. Ranieli e la consigliera regionale Basile – è stato ricevuto con tutto lo staff dell'Asl n. 8 (dal commissario Santo Garofalo ai dirigenti) a palazzo “Luigi Razza”, in un'aula consiliare nuova di zecca. Nuova come nuovo sarà l'ospedale di Vibo Valentia (340 posti letto), per la realizzazione del quale il ministro della Salute Girolamo Sirchia ha firmato, proprio in questi giorni, il decreto reperendo i fondi che mancavano. Dei complessivi 84 miliardi di vecchie lire, 62 miliardi provengono dai fondi a carico dello Stato; il 5 per cento sarà finanziato dalla Regione mentre 19 miliardi e 300 milioni costituiscono il valore di permuta del vecchio ospedale “Jazzolino”. Presidio che, in base al Piano regionale, diventa una delle cinque aziende ospedaliere della regione. La notizia della firma del decreto è stata data da Luzzo nel corso della Conferenza ed i sindaci – presente tra gli altri anche il consigliere regionale Borrello – l'hanno accolta positivamente anche se la soddisfazione non s'è sprecata. Del nuovo ospedale, infatti, si parla ormai da anni, di progetti ne sono stati presentati (riveduti e corretti) almeno tre e ora si spera sia arrivata l'ora giusta. Esaurita la parentesi sul nuovo ospedale, l'assemblea – presieduta dal sindaco di Vibo Elio Costa – è tornata alla bozza del Piano sanitario. Un passaggio necessario, come urgente e inderogabile è l'esigenza di mettere mano a una “situazione sanità” che Mengozzi ha definito «drammatica», soprattutto dal punto di vista strutturale. Una tigre questa cavalcata ampiamente dall'assessore Luzzo, il quale ha più volte ripetuto che il Piano dovrà guardare a un sistema sanità calabrese e non di campanile. «Un sistema – ha evidenziato Mengozzi – secondo cui non può essere tutto dappertutto ma deve essere tutto dove serve». Questa filosofia ha ispirato il Piano creato anche dopo un'attenta analisi e valutazione dell'esistente. Programmazione che, in estrema sintesi, ridisegna la sanità calabrese e la rete ospedaliera articolandola su tre livelli integrati e collegati tra loro: presidi ospedalieri a rilevanza nazionale o regionale; presidi a rilevanza territoriale e di primo soccorso. Al contempo il Piano cancella le cinque Asl calabresi. Ne creava tre (Cosenza, Reggio Calabria e Catanzaro) ma oggi pare orientarsi su una sola (Catanzaro). Un punto questo sul quale è intervenuto l'on. Ranieli che ha sollecitato il ritorno alle 5 vecchie Asl, una rivendicazione politica delle province che rimarrebbero escluse. Cambiamenti sulla tabella di marcia anche per quanto riguarda gli ospedali di Tropea e Serra San Bruno. Se per quest'ultimo il problema (era destinato a diventare di primo soccorso) era stato già risolto con i “benefici” della categoria “ospedale di montagna”, la bozza di Piano sanitario nulla di nuovo prevedeva per “l'ospedale di marina”. Ma ieri dopo un incalzante pressing del sindaco di Tropea Domenica Cortese – molto critica sulle bozze in continuo mutamento e convinta che ieri si sarebbe dovuto discutere su quella definitiva – Luzzo è stato pronto: l'ospedale Toraldo non diventerà di primo soccorso, ma come Serra sarà territoriale. Dove sta scritto? Nella bozza (l'ultima della serie) del Psr riveduta e corretta.
(m.c.) Marialucia Conistabile
(sabato 12 aprile 2003)

Fonte: Gazzetta del Sud online

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