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Via libera della Camera a basi e spazio aereo - mercoledì 19 marzo 2003 at 19:27
Il voto di Montecitorio sulla risoluzione: 304 si, 246 no e 2 astenuti
Berlusconi: "Il governo ha compiuto un capolavoro diplomatico"
Via libera della Camera
a basi e spazio aereo

ROMA - Con 304 sì e 246 no (due gli astenuti) la Camera ha approvato la risoluzione della maggioranza sulla crisi irachena. In pratica il via libera all'uso della basi e lo spazio aereo agli Usa. "Sono contento del voto" commenta, sinteticamente, il premier Silvio Berlusconi.

In mattinata, in aula, Berlusconi aveva spiegato la posizione del governo: un discorso identico alla Camera e al Senato per illustrare la linea votata dal Consiglio dei ministri e su cui poco più tardi, al Quirinale, si è pronunciato il Consiglio di Difesa presieduto da Ciampi. E' la linea della solidarietà agli Usa, dell'appoggio logistico alla guerra contro Saddam purché, questa la condizione, dalle basi in territorio italiano non partano attacchi diretti all'Iraq.

I due discorsi alla Camera e al Senato cadono in un clima caldissimo, Berlusconi raccoglie l'applauso dei suoi ma anche una aspra contestazione dall'opposizione. Ma alla fine del doppio passaggio parlamentare e prima ancora del voto delle Camere il presidente del Consiglio si mostra soddisfatto: "Ho fatto un capolavoro politico-diplomatico - dice ai cronisti uscendo da Palazzo Madama - ho ancora la maggioranza dei consensi nel paese avendo al tempo stesso mantenuto la tradizionale alleanza con gli Usa".

Il "capolavoro" di cui parla il premier è la posizione che ha illustrato al Parlamento: "L'Italia non è un Paese belligerante, ma concederà agli Stati Uniti le basi e il sorvolo dello spazio aereo anche se dal nostro Paese non partiranno azioni dirette contro l'Iraq". Il premier ha iniziato il suo intervento con una ricostruzione storica delle risoluzioni Onu sull'Iraq ed ha ricordato che "Saddam non è l'unico dittatore ad avere le armi di sterminio, ma è l'unico ad averle usate". Ha ricordato che il raìs di Bagdad ha sempre disatteso, fin dal 1991, le determinazioni delle Nazioni Unite, ha sostenuto che la "risoluzione 1441 che prevede "gravi conseguenze in caso di mancato disarmo di Saddam è ancora in vigore" e che quindi "le condizioni per l'uso della forza si sono legittimamente determinate".

Berlusconi ha poi ripercorso la vicenda diplomatica ("Conclusa dalla minaccia, legittima ma sbagliata di veto da parte della Francia") in cui il governo italiano "in accordo con il presidente Ciampi aveva giocato le sue carte allo scopo di tenere insieme l'alto prestigio e l'efficacia delle Nazioni Unite, la funzionalità e l'operatività politico-militare della Nato e quel tanto che era possibile realizzare di coesione in una Unione europea che su questa materia purtroppo si è rivelata politicamente divisa".

"E' forte anche per noi il rammarico - ha proseguito - perché tale obiettivo di pace non si sia realizzato". Il governo, ha detto Berlusconi, si è impegnato per la pace "consapevole della spinta sincera dell'opinione pubblica e sensibile come sempre al richiamo spirituale e all'alto messaggio del Santo Padre". E su queste parole parte la prima contestazione dell'opposizione, contestazione che resterà per tutta la durata del dibattito.

Ma Berlusconi va avanti e dice che il governo vuole concedere l'uso delle basi e il sorvolo dello spazio aereo agli alleati, "così come hanno fatto Francia e Germania". Le proteste dai banchi della sinistra continuano e Berlusconi attacca direttamente gli avversari: "Non si può chiedere al governo di mettere in discussione l'Alleanza atlantica". Standing ovation dal centrodestra. E mentre i deputati dell'opposizione gridano "pace, pace", Berlusconi li attacca direttamente: "Nel '99 avete fatto guerra senza l'autorizzazione Onu e noi dimostrammo la nostra responsabilità. Se oggi aveste fatto altrettanto avreste fatto un servizio al Paese". E ancora: "Anche questa volta è accaduto che sia mancato al centrosinistra quel senso della realtà e delle esigenze della diplomazia necessarie in tempo di crisi".

"Capisco - ha aggiunto il premier - che fa parte della politica dell'opposizione che accusa il governo di avventurismo se il governo procede con decisione, e che lo accusa di ambiguità politica quando procede con prudenza". A queste parole dai banchi dell'opposizione parte il coro "pace, pace" ed il presidente Casini ha difficoltà a riportare la calma con il vicepresidente del Consiglio Fini che mormora: "Buffoni".

Berlusconi poi parla anche dell'Europa. La Ue deve "trarre una lezione importante dalla vicenda irachena e dalla sua incapacità di raggiungere una posizione unitaria". Così Berlusconi assicura: "Siamo sin da ora impegnati a fare del nostro meglio per trovare una soluzione adeguata alla crisi nel corso del semestre italiano di presidenza europea che si apre a luglio" e per "cercare di ritrovare già nel Consiglio europeo di domani l'unità dell'Europa".

(19 marzo 2003)

Fonte: La Repubblica online

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