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Berlusconi, no all'election day - martedì 18 ottobre 2005 at 20:31

Berlusconi, no all'election day
"Il 9 aprile solo le politiche"

ROMA . Niente election day ad aprile come chiede Prodi, ma solo le consultazioni politiche, niente "regali ai sindacati" sul Tfr, un duro attacco alle banche "tutte in mano alla sinistra" e un'apertura sulla possibilità che la Cdl indica primarie "ma sul programma, non sulla leadership". Silvio Berlusconi è intervenuto a tutto campo in occasione del convegno di "Liberal" per la creazione del partito unico del centrodestra.

Election day. "No, non sono d'accordo". Così il presidente del Consiglio ha bocciato la proposta di un election day fatta da Prodi, per unificare il 9 aprile la date delle prossime elezioni politiche e amministrative. Il 9, ha detto il premier, si terranno solo le politiche. "Successivamente ci saranno Regioni, Comuni e Province - ha aggiunto - con i ballottaggi da fare entro il mese di maggio". Il Professore ne ha preso atto, ma ha sottolineato come "Berlusconi ha nuovamente cambiato idea". "Veramente sono stupito - ha proseguito - perché mi sembrava un discorso semplice, in coerenza con quello che aveva detto lui. Tutto qua. Mi sembrava di essere stato carino, ma forse il cavaliere era in un giorno 'no'".
Attacco a banche e sindacati. Il presidente del Consiglio torna sul provvedimento per il Tfr fermo a Palazzo Chigi: "Non bisogna fare altri regali, su Tfr e Inps, perché così regaliamo montagne di soldi ai sindacati che sono in opposizione a noi e non li usano per il bene di tutti". Si dissociano il ministro del Welfare Roberto Maroni, e An: "Con i sindacati bisogna discutere". Il premier insiste: "Su questo interverrà ancora il Parlamento, ma credo che ci debba essere libertà vera, per tutti i lavoratori, di scegliere fin dall'inizio che cosa fare del proprio Tfr, e che su questo ci sia anche l'accordo dei proponenti". A chi gli fa notare che Maroni è di avviso diverso, risponde: "La mia opinione è stata condivisa dalla grande maggioranza di tutti i ministri". Berlusconi assicura poi che l'economia "non va così male, c'è una certa ripresa e, soprattutto, i dati del Pil non sono credibili". Nel mirino del premier anche le banche: "Le primarie hanno rivelato che sono in mano alla sinistra".

Primarie? Inattendibili. Il premier attacca il risultato delle primarie, sostiene che i dati sulla partecipazione "non sono verificabili", ma ammette che l'esito della consultazione rappresenta "una sveglia per i moderati". "La sinistra come sempre, si sa organizzare". Quanto alla Cdl, ipotizza la possibilità di ricorrere alle primarie, ma solo sul programma, non sulla leadership. Si potrebbe ipotizzare, osserva il premier, "una consultazione di massa, non per votare il leader del centrodestra ma sul programma, e chiedere ai nostri elettori di dare l'adesione al nostro programma. E, come ci ha insegnato l'Unione, sarebbe anche un modo per raccogliere fondi".

Sondaggi in ripresa. Berlusconi rivela che "in base agli ultimi sondaggi del weekend e del lunedì siamo sotto di tre punti rispetto alla sinistra, che contiene 11 partiti". Secondo il presidente del Consiglio, è necessario comunque che tutte le forze della Cdl sottoscrivano "in modo solenne un atto formale di adesione al partito unitario prima delle elezioni: sarebbe un impegno preciso e pubblico".

"Prodi non capisce l'economia". Infine, un duro attacco a Romano Prodi. "Non capisce nulla di economia", dice Berlusconi. "L'ho sentito ieri sera parlare di tassare Bot e Cct in modica quantità, non capisce nulla di economia. Tassare le rendite significa incentivare a disinvestire".

(18 ottobre 2005)

Fonte: La Repubblica Online









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