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Alegre, in 100 mila per dire no alla guerra - venerdì 24 gennaio 2003 at 23:51
Alegre, in 100 mila per dire no alla guerra
Una marcia per la pace. Un corteo, multietnico, per contestare la minaccia bellica degli Stati Uniti nei confronti dell'Iraq. La giornata inaugurale del Forum mondiale di in migliaia hanno marciato nel centro di Porto Alegre per dire no a una nuova guerra, al conflitto che gli Stati Uniti vogliono intraprendere contro l'Iraq.
Hanno vinto la pioggia, caduta per ore prima della marcia e sono tornati a manifestare il proprio dissenso, fra bandiere di tutti i Paesi d'America e slogan anti americani. Il popolo dei no-global ha aperto così la giornata inaugurale del Forum mondiale di Porto Alegre.
Oltre a manifesti e slogan da urlare contro il presidente Bush e i suoi piani bellici, a tenere banco sono stati altri due temi: l'ostilità all'Area di libero commercio delle Americhe (Alca) e la difesa della terra e dell'acqua, considerate "patrimonio dell'umanità".
Oggi è poi il giorno del neo-eletto presidente brasiliano Ignacio Silvio da Lula.
L'ex sindacalista è atteso come simbolo della nuova era no-global.
Anche gli italiani non potevano mancare all'appuntamento. A Porto Alegre si sono ritrovate folte rappresentanze della Cgil, di Rifondazione comunista, dei Verdi e di Firenze Città aperta, che rifiuta la guerra.
Accolti dallo slogan "Porto Alegre abbraccia il mondo", scritto su manifesti rossi affissi sui piloni dell'elettricità, i partecipanti al terzo Forum mondiale sono già al lavoro. Mercoledì, con un giorno d'anticipo rispetto al calendario ufficiale, la città brasiliana ha ospitato l'Assemblea mondiale dei contadini, che chiederà all'Unesco di dichiarare "le sementi come patrimonio dell'umanità". Settanta delegati hanno poi deciso che il prossimo anno, nel 2004, il Forum traslocherà in India, a Hyderabad. Nel 2005, poi, si tornerà nella cittadina brasiliana.
Oltre al numero totale dei partecipanti al terzo forum sociale mondiale (più di centomila persone) sono i numeri "nazionali" a dire quanto sia aumentato e cambiato l'evento. La delegazione maggiore è ovviamente quella dei padroni di casa brasiliani: 19500 delegati di tremila e quattrocento organizzazioni sociali. Secondo posto, a sorpresa, per gli Usa: mille e cento delegati di 230 organizzazioni.
Terza la Francia (700 delegati di 150 organizzazioni) e quarta l'Italia (600 delegati di 150 organizzazioni). Rafforzata, rispetto alle passate edizioni, la presenza di Argentina e Uruguay. In tutto, sono 126 i Paesi a Porto Alegre: fino alle Isole Fiji (una sola organizzazione, con nove delegati), le isole Togo (quattro delegati) il Nepal (sette organizzazioni e 13 delegati). Ex equo, all'ultimo posto, Vaticano e Zambia, un delegato ciascuno.

red (venerdì 24 gennaio)

Fonte: liberazione online

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