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«Attenti agli angeli custodi digitali» - mercoledì 9 febbraio 2005 at 18:10

Privacy
«Attenti agli angeli custodi digitali»
Con telefonini e carte tv crescono i rischi della schiavitù elettronica e della localizzazione permanente. La relazione del Garante
di Nicoletta Cottone e Roberto Giuliante

Roma . Attività in aumento per l’Autorità per la protezione dei dati personali. E’ stata presentata questa mattina al Senato la Relazione sull’ottavo anno di attività dell’Authority e sullo stato di attuazione della normativa sulla privacy.
I dati statistici presentati dall’Autorità, composta da Stefano Rodotà, Giuseppe Santaniello, Gaetano Rasi e Mauro Paissan, mostrano un incremento costante dell’attività rispetto allo scorso anno. Sono stati decisi 731 ricorsi (nel 2003 erano 609, nel 2002 a quota 390), è stata data una risposta a 7.770 segnalazioni e reclami (3.796 nel 2003 e 2.532 nel 2002). Raddoppiate le risposte a quesiti: 1.692 quesiti nel 2004, contro 786 nel 2003 e 824 nel 2002. Incrementato anche il fronte dell’accertamento e del controllo, con un aumento delle ispezioni del 45 per cento. Circa 10mila le risposte telefoniche, 13mila tramite e-mail, oltre 10mila le notificazioni all’Authority per l’avvio di trattamenti di dati personali individuati dal Codice della privacy (dati genetici, biometrici, sullo stato di salute trattati per la procreazione assistita, ai fini della selezione del personale, volti ad analizzare scelte di consumo).
Il Garante ha affrontato questioni di sicurezza interna e internazionale, di genetica, salute, credito, telecomunicazioni, funzionamento del mercato, organizzazione dell’impresa, sistema dei media, rapporto fra tecnologie e politica, nuova dimensione della libertà personale, d’espressione e di circolazione. Oltre a segnalare rischi e pericoli di una società della classificazione e della sorveglianza, l’Autorità si è rivolta anche alla definizione di regole rigorose per settori della vita sociale ed economica.
“Senza una forte tutela delle loro informazioni – sottolinea Stefano Rodotà, presidente dell’autorità Garante della privacy – le persone rischiano sempre più di essere discriminate per le loro opinioni, credenze religiose, condizioni di salute: la privacy si presenta così come un elemento fondamentale della società dell’uguaglianza”.
In una società sempre più tecnologica cresce la necessità di fissare confini alle informazioni gestite da terzi. “L’etichettatura delle persone – sottolinea Rodotà – viene giustificata anche con l’argomento che, grazie ai controlli a distanza, alcune categorie di persone, come anziani, avranno migliori opportunità di essere aiutate in situazioni di emergenza. Ma possiamo affidare un numero crescente di persone solo a un angelo custode digitale? Il rispetto della dignità delle persone esige che siano interrotte derive che propongono cura elettronica e determinano abbandoni sociali”.
Contro la schiavitù della localizzazione permanente c’è la possibilità tecnologica di disattivare gli apparati elettronici che portiamo con noi, come telefoni mobili o etichette intelligenti. Le carte di pagamento scalari, inoltre, consentono di non lasciare traccia quando si percorre un’autostrada, si telefona o si acquista un programma televisivo, evitando la classificazione da parte delle società che gestiscono il servizio e il rischio di controlli tramite i dati conservati.
Riconosciuto anche il diritto del cittadino di stabilire i contenuti delle carte elettroniche selezionando quali dati sulla salute farvi comparire.
L’Autorità ha delineato le garanzie nelle rilevazioni biometriche ai fini dell’identificazione su carte di identità elettroniche e passaporti (impronte digitali, iride, riconoscimento facciale), nell’applicazione delle nuove tecnologie alle telecomunicazioni e alle comunicazioni elettroniche (etichette intelligenti, localizzazione, tracciabilità delle persone). Il Garante ha contestato l’inserimento di microchip nel corpo umano sperimentato in America, ritenuto improprie le schedature degli utenti, la costruzione di profili a scopi commerciali e ha combattuto lo spamming.
Un bilancio dell’attività che assume un significato particolare, visto che si conclude il 19 marzo il mandato di questo collegio.
“Libertà e diritti – conclude Rodotà – sono, insieme, forti e fragilissimi. Vivono non nelle forme giuridiche alle quali sono affidati, ma nella capacità di uomini e istituzioni di dare a essa attuazione, di difenderli conto insidie, e attacchi ai quali sono incessantemente esposti. Abbiamo costruito la nostra autorità con questo spirito e questi intenti. Speriamo che possano durare nel tempo”.

9 febbraio 2005


Fonte: Corriere della Sera online


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