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La Consulta boccia la Bossi-Fini - venerdì 16 luglio 2004 at 09:56

Immigrazione, stop della Corte costituzionale alla legge
Nel mirino le espulsioni coatte e l'arresto obbligatorio
La Consulta boccia la Bossi-Fini
"E' parzialmente incostituzionale"

ROMA . Con due sentenze la Corte costituzionale, apre una crepa nella Bossi-Fini. La legge sull'immigrazione, scrive la Consulta, è incostituzionale laddove prevede che il clandestino possa essere espulso dal nostro Paese senza stabilire che il giudizio di convalida del provvedimento del questore debba svolgersi in contraddittorio prima dell'accompagnamento alla frontiera, con le garanzie della difesa. La legge è incostituzionale anche nella parte in cui prevede l'arresto obbligatorio in flagranza di reato per lo straniero che, senza giustificato motivo, non abbia rispettato l'ordine del questore di lasciare il territorio nazionale entro cinque giorni.

Secondo la Consulta la norma che impone l'arresto obbligatorio "non trova nessuna copertura costituzionale". Anzi viola due articoli della Carta: l'articolo 3 che sancisce l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e l'articolo 13 che legittima l'adozione da parte dell'autorità amministrativa di provvedimenti che incidono sulla libertà personale solo in casi eccezionali di necessità e urgenza.

Oltretutto l'arresto obbligatorio imposto dalla Bossi-Fini "è privo di qualsiasi sbocco sul terreno processuale", fa notare la Corte, visto che la legge impedisce che si possa disporre la custodia cautelare in carcere per un reato contravvenzionale, come quello previsto dalla legge sull'immigrazione. In sostanza, chiarisce la Corte, il giudice chiamato a pronunciarsi sulla convalida per l'espulso che non ha ottemperato all'ordine del questore, "deve comunque disporre l'immediata liberazione dell'arrestato". Per questo la Consulta giudica l'arresto obbligatorio della Bossi-Fini "una misura fine a se stessa".

Critico il giudizio della Lega che, per bocca di Roberto Calderoli, boccia la sentenza come "assurda" e "ideologica". "Va contro la gente, contro gli interessi del paese" tuona l'esponente del Carroccio.

Soddisfatta invece l'opposizione. Il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio commenta: "Quello della Consulta è un richiamo di civiltà. A essere bocciata è una legge razzista, incivile e allo stesso tempo inutile a contrastare il fenomeno degli scafisti e la tratta di esseri umani''. Di sentenza "di civiltà" parla Ermete Realacci della Margherita, mentre Marco Rizzo dei Comunisti italiani definisce la sentenza "un altro flop del governo".

Nella maggioranza Ignazio La Russa di An annuncia che "il governo, con ogni probabilità, provvederà a colmare la lacuna normativa" e Donato Bruno di Forza Italia si spinge ancora oltre dicendo di sapere che "il ministro dell'Interno ha pronto un decreto per risolvere la situazione".

(15 luglio 2004)


Fonte: La Repubblica online


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