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Scoppia la rivolta al Tg1 - lunedì 26 gennaio 2004 at 08:45

Un testo firmato da 30 giornalisti del Tg1: "Disagio intollerabile" Maggioranza compatta: "Chiamata alle armi della sinistra"
Dimissioni Tagliafico, polemiche
e solidarietà della redazione

ROMA - Solidarietà e polemiche hanno accompagnato la decisione di Daniela Tagliafico, che ha chiesto di essere esonerata dall'incarico di vicedirettore del Tg1 per protestare contro il modo in cui viene data l'informazione politica. Il direttore del telegiornale di RaiUno replica dicendo di non condividere i giudizi della collega, che peraltro, "ha manifestato assai raramente disagio rispetto alle scelte della direzione".

Mimun non condivide "in alcun modo" i giudizi espressi da Daniela Tagliafico. "Non avendo mai pensato di sollevarla dall'incarico di vicedirettore la scelta di dimettersi o meno spetta esclusivamente a lei. Non posso non notare" prosegue "la contemporaneità di questa presa di posizione col moltiplicarsi di attacchi violenti e volgari nei miei confronti. L'ultimo dei quali, con l'accostamento a Goebbels, la dice lunga sul livello cui si è giunti".

I giornalisti del Tg1 sono solidali con la collega, sottolineando che nella redazione del telegiornale diretto da Clemente Mimun il "disagio è ormai intollerabile". In un documento firmato da trenta redattori tra cui Davide Sassoli, Lilli Gruber, Fedele La Sorsa, Maria Luisa Busi, Donatella Scarnati, Tiziana Ferrario, Danila Bonito e Andrea Montanari, si legge: "Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla collega, spesso abbiamo condiviso con lei lo stesso imbarazzo professionale più volte espresso anche nelle assemblee di redazione, nei documenti votati all'unanimità e, non ultimo, nell'incontro tra il comitato di redazione, l'Usigrai, i massimi rappresentanti dell'azienda e il direttore Mimun".

"Oggi" scrivono i 30 redattori, "condividiamo pienamente i problemi professionali sollevati nella lettera di Daniela Tagliafico. Sia chiaro a tutti che si tratta di un disagio di natura professionale che parte da lontano". Il Tg1" conclude il comunicato, "deve essere un patrimonio comune di tutti gli italiani che pagano il canone. Una questione che riguarda non solo la redazione del Tg1, ma anche i vertici aziendali e le istituzioni, alla vigilia di importanti scadenze elettorali".

Dopo la lettera della giornalista, il comitato di redazione del Tg1 (Paolo Giuntella, Elisa Anzaldo, Rossella Alimenti) ha chiesto di essere ricevuto dal direttore, annunciando che subito dopo l'incontro sarà convocata un'assemblea di redazione. E sulla lettera di dimissioni interviene anche il segretario Usigrai, Roberto Natale. "Dalla lettera di Daniela Tagliafico così come dal caso delle immagini fornite da Forza Italia alla Rai, è evidente che si sta facendo di tutto per imporre un ulteriore asservimento del servizio pubblico" commenta.

Il direttore del Tg1 Clemente Mimun risponde al segretario Usigrai rilevando la sua assenza ieri in occasione della battuta di Fassino su Goebbels e la velocità con cui oggi è intervenuto sul caso. "Ieri, probabilmente" dice Mimun, "quando il leader di un partito verso il quale non ha antipatia, insolentiva il sottoscritto non ha avuto gli stessi riflessi. Ignorando il caso, lui che ama i libri bianchi, ha scritto una pagina nera nella storia del sindacato".

Solidarietà nei confronti di Daniela Tagliafico arriva dai Ds. "La decisione di rassegnare le dimissioni sono la spia di un profondo disagio professionale, ancor prima che politico" dice Giuseppe Giulietti. "Chiunque abbia a cuore le sorti del servizio pubblico e di quanto resta della credibilità della Rai, non potrà che apprezzare, condividere e sostenere questa scelta".

Compatta la maggioranza, che commenta il caso Tagliafico e la solidarietà giunta dall'opposizione definendola "una chiamata alle armi da parte della sinistra". "Fassino chiama alle armi i giornalisti diessini della Rai per scatenare una guerra che ha un solo obiettivo: mantenere l'egemonia a viale Mazzini nelle reti dei telegiornali e dei giornali radio" sostiene Alessio Butti, responsabile informazione di An.

(25 gennaio 2004)


Fonte: La Repubblica online



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