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Pensioni e non solo. Un milione a Roma - venerdì 5 dicembre 2003 at 11:34

Domani i tre cortei di Cgil Cisl e Uil. Fervono i preparativi. Aderiscono anche i medici

Roma. Chissà quanti di quelli che saranno domani in piazza a Roma si ricorderanno il motivo vero in base al quale è stata convocata la manifestazione. Pensioni e legge finanziaria: così c'era scritto sui documenti che non più di una quindicina di giorni fa lanciavano l'iniziativa.
Da quel momento, a un quadro sindacale già fortemente agitato dalla vicenda dei metalmeccanici si sono aggiunti via via altri "contenziosi" non di poco conto: dai pensionati, che reclamano un trattamento adeguato al costo della vita, agli insegnanti, «il sale e la colla della protesta», come ha detto Guglielmo Epifani; dagli autoferrotranvieri, impegnati a rinnovare un contratto dove i soldi ce li deve mettere il governo, agli addetti al commercio, che minacciano di bloccare il tradizionale shopping natalizio. Senza aggiungere, ovviamente, i chimici, anche loro senza contratto, e gli edili. La ciliegina sulla torta arriva dal ministro Maroni che due giorni fa si è lanciato a testa bassa contro il diritto di sciopero.

Insomma, Pezzotta, che avrebbe voluto archiviare in quattro e quattr'otto questi tre cortei di Roma, passerà un week-end un po' travagliato. «Meglio una brutta vittoria che una gloriosa sconfitta», aveva pochi giorni fa davanti ad Epifani. Una uscita decisamente antisindacale. Che non ha avuto, però, l'effetto di tarpare le ali allo slancio della mobilitazione.

Il milione di presenze annunciato da Guglielmo Epifani ci sta tutto. Più di tremila pullman, quaranta treni speciali, due navi dalla Sardegna, voli charter dal nord. Il segretario della Cgil ieri ha usato toni rassicuranti parlando di un governo «che non ha avuto fortuna». Ma, ha aggiunto, «non vuole dialogare».»Sappiamo bene che le risorse sono poche e quindi ancora più bisogna usarle bene».

Tra le ultime adesioni, quella della segreteria della Federazione Nazionale della Stampa Italiana «per protestare contro la riforma delle pensioni e contro parti significative della legge finanziaria».

Anche i medici iscritti a Cgil, Cisl e Uil «che complessivamente rappresentano la maggioranza del variegato mondo del sindacalismo medico», sabato manifesteranno a Roma, insieme a tutti gli altri lavoratori, per la difesa delle pensioni anche dei medici del Servizio Sanitario Nazionale.

Massimo Cozza - Segretario Nazionale della Fp Cgil Medici - afferma: «La decurtazione delle pensioni rappresenta per i medici del Servizio Sanitario Nazionale un ulteriore duro colpo che si aggiunge al mancato rinnovo del Contratto».

Infine, i Ds. «Si tratta - afferma Cesare Damiano, responsabile lavoro della segreteria nazionale, che definisce la scadenza di sabato "importante manifestazione" - di una grande mobilitazione sindacale che si oppone a una manovra finanziaria iniqua sul piano sociale e inefficace ai fini dello sviluppo del Paese, e a una riforma pensionistica che destabilizza il sistema previdenziale e colpisce le vecchie e le nuove generazioni».

Un'altra conferma alla ragioni dello sciopero arrivano dall'Istat. La spesa pensionistica complessiva italiana, negli ultimi dieci anni, è ormai stabile. Il dato è intorno al 15%. «La spesa esclusivamente previdenziale, il 12,8% del Pil, - sottolinea il segretario della Cgil Gian Paolo Patta - corrisponde alla spesa media europea indicata nell'ultimo rapporto Eurostat del 2002, rapporto che valutava l'ultimo anno di rilevazione, il 1999, con una incidenza della spesa previdenziale al 12,7%». Nessun conto fuori controllo e nessuna anomalia italiana. In Italia, fa notare Patta, probabilmente c'eè la necessità di definire meglio la spesa previdenziale, perché in essa gravano ancora voci che non sono inerenti la previdenza, ma sono di natura assistenziale. Gian Paolo Patta conclude: «Queste analisi dell'Istat certificano come non vi sia nessuna urgenza di intervenire nella spesa previdenziale e che si possa aspettare la prevista verifica del 2005. Mille ragioni hanno quindi Cgil Cisl Uil a manifestare sabato 6 dicembre a difesa del sistema previdenziale ed a chiedere un tavolo di confronto vero con il Governo».
Fabio Sebastiani
(5 dicembre 2003)


Fonte: Liberazione online



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