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Epifani sicuro riuscita dello sciopero di domani - giovedì 23 ottobre 2003 at 14:46

Uno sciopero da dieci e lode. Cresce il clima di lotta nel paese
Epifani si dice sicuro della riuscita dell'iniziativa di domani

Roma. «Penso che in molti settori avremo risultati di astensione quasi totale, penso all'industria e al pubblico impiego (dove lo sciopero sarà di otto ore, ndr)». Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani è raggiante. E non ha tutti i torti. Il fronte unitario tiene egregiamente. E il clima nel paese sta montando. E questo, nonostante i continui tentativi di depotenziare lo sciopero da parte del governo. Che alla luce dei numeri appaiono delle ammissioni di debolezza. Solo in Toscana saranno quasi trecentomila i lavoratori che parteciperanno alle varie mobilitazioni.
Bobo Maroni, ieri, è di nuovo tornato ad usare la vecchia tattica. «Qualche segnale che dopo lo sciopero del 24 si possa riprendere la trattativa ce l'ho», ha detto in una intervista concessa ad Apcom. Da segnalare l'iniziativa di Forza Italia che a Milano ha deciso... di scendere in piazza al grido di «mentre c'è chi protesta, c'è chi costruisce». Il senso e la finalità della manifestazione verranno illustrate oggi (alle 12 al gruppo di FI) nel corso di una conferenza stampa dal coordinatore Sandro Bondi, dal vice-coordinatore Fabrizio Cicchitto, dal responsabile per l'Economia Luigi Casero. La sensazione è che, soprattutto dopo l'uscita di Giovanardi contro la Fiom, si cerchi il modo di scatenare la rissa.

In realtà, sul fronte sindacale tutto sta andando per il meglio e già si pensa a mettere in cantiere un'altra scadenza. In una intervista alla Reuters, Epifani precisa che molto dipenderà dal comportamento dell'esecutivo. «Se il governo non cambia opinione noi continueremo con delle iniziative su dei temi precisi, in particolare una iniziativa nel Mezzogiorno, una giornata dedicata al tema della scuola e della formazione e poi penso a una grande manifestazione unitaria dei sindacati». Sul Mezzogiorno ieri è intervenuto il sindacato della piana di Gioia Tauro. «Vogliamo rilanciare - spiega Larosa, segretario della Cgil - non solo la vertenza per l'infrastrutturazione del Porto, ma di tutta l'area industriale che è in forte declino per responsabilità anche della Giunta Regionale calabrese».

Epifani ha ribadito la contrarietà del sindacato ad interventi strutturali immediati e ha contestato: «Come mai il governo dice che c'è un'emergenza e poi vuole intervenire solo dal 2008? Se vuole intervenire solo dal 2008 perché non aspettare il 2005 e fare la verifica prevista dalla riforma Dini? Tutto questo mi fa dire che c'è molta propaganda e strumentalizzazione». Quanto alle critiche avanzate dal presidente di Confindustria Antonio D'Amato, secondo il quale mentre in Germania si fa una riforma strigente, in Italia si sciopera senza risolvere i problemi, Epifani le respinge al mittente sostenendo: «Scambierei volentieri il sistema del Welfare tedesco con quello italiano anche dopo le riforme annunciate da Schoreder perché è molto piu forte del nostro, quindi dico a chi fa strani paralleli tra noi e la Germania: non scherziamo». Alla domanda se la Cgil sarebbe pronta a proporre, come due anni fa, l'estensione a tutti del contributivo pro-rata, Epifani ha risposto: «Lanciammo la proposta due anni fa per una questione di equità tra generatori, erano tutti contrari... in questo quadro, con un governo che vuole solo tagliare, non ha più senso».

Nonostante il boicottaggio mediatico della Rai, lo sciopero verrà seguito in diretta Tv da La7 che dedicherà ai cortei di Bologna, Napoli e Roma un grande spazio video. Alla La7 sono andati i ringraziamenti del segretario della Cisl Savino Pezzotta. In una lettera al direttore del tgLA7 Giulio Giustiniani parla di una scelta sensibile ai temi sociali ed economici «ed un modo libero ed autonomo di fare informazione». «Ci dispiace che la stessa sensibilità - prosegue Pezzotta - non sia stata dimostrata in questa fase dal servizio radio televisivo pubblico». Intanto, ieri la Rai ha fatto sapere che allestirà una finestra informativa in diretta ceh andrà in onda dalle 11.20 alle 12. A seguire la giornata di mobilitazione ci sarà anche Radio città futura, che manderà alcuni redattori nei luoghi delle principali manifestazioni.

Infine, occorre registrare una forte protesta del Sin. Cobas contro la Commissione di Garanzia che gli ha intimato di revocare lo sciopero generale di tutte le categorie per l'intera giornata del 24 ottobre, proclamato il 9 ottobre scorso. Per il sindacato di base si tratta di una interpretazione eccessivamente estensiva della legge. Secondo la Commissione lo sciopero andava contenuto nella quattro ore.

La Commissione durante la guerra statunitense all'Irak minacciò illegittimamente di sanzioni i sindacati di base che avevano proclamato lo sciopero generale contro la guerra. Lo sciopero si fece lo stesso e le sanzioni non arrivarono, ovviamente.

«Tutto questo è preoccupante quando si tratta di scioperi per i rinnovi contrattuali, ma diventa ancor più inaccettabile e pericoloso quando si tratta di un atto di civiltà e democrazia come lo sciopero generale». «A Cgil, Cisl e Uil chiediamo di prendere una posizione chiara, perché i diritti dei lavoratori riguardano tutti».

Fabio Sebastiani
(23 ottobre 2003)


Fonte: Liberazione online

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