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Trecento mila hanno marciato per la Pace - domenica 12 ottobre 2003 at 20:36
Il popolo della pace ha sfilato numeroso da Perugia ad Assisi
per chiedere il ripudio della guerra nella Costituzione europea
Trecento mila persone ad Assisi hanno marciato per la pace
Consueto scontro di cifre: per la Questura 100mila manifestanti
Ciampi: "L'Italia ha una grande tradizione europeista"

PERUGIA - Dopo 7 ore di cammino e 25 chilometri di strada, la testa del corteo della "Marcia della Pace", partito stamane da Perugia, è arrivato nel pomeriggio ad Assisi. Dietro il grande striscione di apertura, che recita "Europa di pace", i manifestanti tra bandiere colorate con l'iride dell'Arcobaleno, sono alla Basilica di San Francesco e prevedono di concludere questa giornata di "no" alla guerra con uno spettacolo alla Rocca.

Dicono di essere tantissimi, "attorno ai 300 mila". La questura ridimensiona: 100 mila persone. Di sicuro erano 900 i bus registrati nei diversi check-point e ha funzionato la sorveglianza. Non ci sono state emergenze sanitarie particolari.

Ma al di là del consueto rito-scontro di cifre e i problemi della macchina organizzativa, sono di sicuro centinaia e centinaia le persone che da stamane si sono radunate sotto striscioni coloratissimi, molti con l'iride pacifista dell'arcobaleno, ai giardini del Frontone di Perugia da dove è partita la "Marcia della pace". Al corteo principale si sono affiancati altri spontanei, partiti da diversi punti del percorso.

Sul popolo in cammino per la pace, il saluto e l'apprezzamento di Ciampi, che in un messaggio diffuso dal Qurinale ha scritto: "L'Italia ha una grande tradizione europeista ed oggi si affronta una nuova fase che dovrà garantire, secondo la Costituzione Europea uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia". "La nuova edizione della Marcia Perugia-Assisi rafforza l'impegno collettivo per l'incontro fra diverse culture e per la difesa della pace, della solidarietà e della cooperazione fra i popoli".

Un popolo in cammino per chiedere un'Europa di pace: la marcia quest'anno è stata infatti indetta per chiedere una politica più decisa da parte dell'Europa e per promuovere i valori della pace e il ripudio della guerra. Tra i manifestanti anche diversi leader politici e sindacali: Piero Fassino, Fausto Bertinotti, Pierluigi Castagnetti, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta, Oliviero Diliberto, Massimo D'Alema, Ermete Realacci. Tutti in cammino insieme agli esponenti di decine di associazioni del volontariato sociale.

Prima della partenza c'è stato ancora tempo per i commenti degli esponenti della sinistra, che non hanno gradito la preghiera di Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, sulla tomba di San Francesco. "Il santo si sarà rivoltato" commenta il verde Pecoraro Scanio, suscitando l'immediata reazione di Forza Italia che rivendica il diritto a manifestare il suo impegno per la pace come preferisce.

Le polemiche però sono rimaste fuori dal corteo, le bandiere sono state tante e hanno rappresentato tutti gli schieramenti. La marcia della pace Perugia-Assisi del 2003 ha lasciato da parte gli slogan contro il Governo o le invettive rivolte a una sola persona, per intonare le canzoni e i cori che spronano l'Europa a farsi messaggera di pace. La gente diventa subito protagonista al di fuori degli schemi di partito.

Non ci sono fischi come fu nel '99 per la guerra nel Kosovo o nel 2001 dopo i fatti del G8. nessun riferimento come accadde lo scorso anno a Osama Bin Laden o a Saddam Hussein, piuttosto la voglia di far seguire alla marcia azioni concrete e proposte per fare della pace il primo obiettivo politico. Poche le bandiere dei partiti: la gente innalza soprattutto i colori dell' arcobaleno e intona canzoni più varie, da 'Bella ciao' a 'Pueblo unido' degli Inti Illimani.

La gente vuole la pace e già si impegna per ottenerla. Chiede ai politici una firma perché sollecitino l'inserimento dell'articolo 11 della Costituzione Italiana, che ripudia la guerra come strumento per dirimere le controversie tra i popoli, anche nella prossima Costituzione europea. Ma è l'unico momento di attenzione reale per i politici, per il resto i boy scout, le famiglie, i militanti delle associazioni giovanili, camminano da Perugia ad Assisi convinti che sia la presenza di ciascuno di loro quella importante, decisiva.

E' il messaggio di Giovanni Paolo II, letto dal loggiato del convento di Assisi, che dà alla gente la convinzione che sia l'impegno individuale a dare i frutti. Il Papa esorta a "non sprecare la pace" e ricorda quando, lui giovane, il continente era scosso dal "dramma" della guerra. Per questo quella per la pace è "una missione, da riscoprire con forza ed urgenza".

(12 ottobre 2003)



Fonte: La Repubblica online



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