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Oggi lo sciopero della spesa - martedì 16 settembre 2003 at 11:26
Anche Cgil, Cisl e Uil aderiscono alla protesta
Le organizzazioni degli agricoltori per il boicottaggio
Autunno, emergenza rincari oggi lo sciopero della spesa
Le associazioni dei consumatori e i partiti
invitano a rinviare di un giorno gli acquisti

ROMA - Consumatori in piazza e negozi vuoti. Per un giorno, chiedono le associazioni che rappresentano gli utenti, bisognerà rinunciare agli acquisti. Dire "no" a caffè, cappuccino e cornetto, al pieno di benzina alle sigarette e ai taxi, a pranzi e cene al ristorante. Per un giorno l'Intesa dei consumatori, che ha organizzato lo sciopero, chiede a tutti di "rinviare a domani gli acquisti", un digiuno del portafogli per contestare con durezza l'impennata dei prezzi inaugurata con l'introduzione dell'euro. "Una stangata ? avverte Rosario Trefiletti leader di Federconsumatori ? che solo nel 2003 peserà sui bilanci famigliari per 2.817 euro in più".

La terza protesta dei consumi, dopo il successo delle due precedenti, sfocerà in manifestazioni e sit-in a Montecitorio, in contestazioni di quartiere organizzate nelle grandi città. Lo stop alle compere, per la prima volta, vedrà il sostegno compatto di buona parte dell'opposizione e di Cgil, Cisl e Uil. Una partecipazione forse ingombrante quella dei sindacati, che alla vigilia della protesta, come anticipato ieri da Repubblica, ha provocato una profonda spaccatura all'interno di uno dei due grandi raggruppamenti di associazioni, la Coalizione dei consumatori. Da questa scissione sono nati i "Consumatori indipendenti" (formati da Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori), che oggi non sfileranno al fianco dei colleghi dell'Intesa, opponendo allo sciopero totale "un boicottaggio mirato e continuato tutto l'anno" e un sit-in davanti alla sede di Confcommercio a Roma.

Contrari al blocco della spesa anche Altroconsumo, mentre sceglie una terza via l'Adiconsum (associazione targata Cisl) che ha proclamato una giornata di mobilitazione senza però aderire direttamente allo sciopero dell'Intesa. Lo sciopero è "inutile e immotivato", avverte però Marco Venturi, leader di Confesercenti, secondo cui "sono proprio i commercianti le principali vittime degli aumenti di tariffe e imposte".

Ma sono comunque tanti i consensi alla protesta. Fermamente convinti della necessità di scendere in strada accanto ai consumatori sono gli agricoltori della Cia-Confederazione italiana agricoltori, e quelli della Coldiretti. Da sottolineare anche un'altra (curiosa) adesione alla protesta: due terzi dei commercianti di Torino, rappresentati dall'Ascom, si dicono d'accordo con lo sciopero della spesa e a loro volta, puntano l'indice sui "costi di gestione aziendali, cioè i prezzi degli affitti, le assicurazioni, i contratti bancari e tutti gli altri costi fissi, elementi che contribuiscono a far salire il prezzo finale".

Dal fronte politico arrivano le dichiarazioni di sostegno dei Verdi, con il presidente Alfonso Pecoraro Scanio e Paolo Cento, della Margherita con il segretario della Commissione Finanze della Camera Mario Lettieri, e di un rappresentante di maggioranza, il senatore di An, Riccardo Pedrizzi, presidente della Commissione Finanze e Tesoro, il quale sollecita "un intervento del governo per arginare la spirale inflazionistica e porre sotto controllo tariffe e prezzi".

Per nulla turbato dalla protesta, quanto assolutamente convinto della necessità di fare un po' di compere in giornata, è invece, il ministro del Welfare. Roberto Maroni non ha dubbi, lo sciopero non potrà fermare la sua voglia di shopping: "Nei negozi ? ha detto - ci andrò sicuramente...".
LUCIO CILLIS

(16 settembre 2003)

Fonte: La Repubblica online



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