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Fallisce il vertice del Wto - lunedì 15 settembre 2003 at 10:03
I paesi africani del cotone, dal Mali al Burkina Faso, lasciano la conferenza. La rottura consumata sui temi meno scottanti
Fallisce il vertice del Wto
come a Seattle quattro anni fa
I new global, fuori dal palazzo, scandiscono "vittoria, vittoria"
Pascal Lamy (Ue): "E' la dimostrazione di una grande fragilità"

CANCUN (MESSICO) - Fallisce il vertice di Cancun. La conferenza del Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio, è saltato non su quello che sembrava il tema centrale, l'agricoltura e i sussidi ai paesi occidentali che strozzano le esportazione del sud del mondo, ma su un tema secondario. E' crollato, il vertice del Wto, sui cosiddetti new issues, o temi di Singapore: gli investimenti, la concorrenza, la trasparenza degli appalti, e le facilitazioni al commercio. Il fallimento era nell'aria da giorni, ma tutti speravano che le frattutre si sarebbero ricucite. E soprattutto nessuno si aspettava che a puntare i piedi sarebbero stati i paesi pià poveri, quelli che di solito si alleano con quello, tra i protagonisti in campo, che è più vicino ai propri interessi. E invece, a sorpresa, gli africani hanno fatto saltare tutto. Benin, Mali, Ciad e Burkina Faso, i paesi del cotone, e poi Kenya, Uganda e Senegal, cui si sono poi aggiunti altri Paesi in via di Sviluppo, non si sono mossi dalle loro posizioni. E così come a Seattle quattro anni fa, anche oggi il Wto ha chiuso gli incontri con un nulla di fatto, senza nesun documento ufficiale.

Erano le 15.15 (le 22.15 in Italia) quando il capo della delegazione del Kenya, Mukhisa Kituxi, si è alzato dal tavolo e ha annunciato: "il vertice è fallito". La notizia è corsa tra i corridoi, è rimbablzata all'esterno, tra il giubilo dei "new global". Solo alle 17,45 il vertice è stato dichiarato chiuso ufficialmente dal direttore generale della Wto, Supachai Panitchpakdi, e dal presidente della conferenza, il ministro degli Esteri messicano, Luis Ernesto Derbez. Chiuso senza alcun documento finale. I due hanno avuto solo parole di ringraziamento per i partecipanti, come di prammatica.

La rottura si è consumata nel giro di pochi minuti. Il negoziato sulla bozza di documento si era appena aperto, con i new issues al primo posto della discussione. Ciascun paese ha espresso la propria posizione: gli africani hanno detto che la bozza non andava bene, gli Usa hanno mostrato piena flessibilità a cambiarla, la Ue ha spiegato che era pronta a rinunciare ad alcuni temi chiedendo che se ne lasciasse almeno uno sul tavolo, ma giapponesi e coreani hanno insistito che il pacchetto comprendeva quattro temi e quattro dovevano rimanere.

Su questa richiesta si è consumata la frattura: i primi ad abbandonare la riunione sono stati gli africani, seguiti via via da altri Paesi. La notizia non la ha lasciato indifferenti i delegati delle organizzazioni non governative, mentre all'esterno del centro in cui si svolge il vertice i "new global" hanno cominciato a scandire "vittoria, vittoria".

"Un fallimento grave, che mostra la fragilità della Wto e ne mette in dubbio le sorti - avrebbe detto il negoziatore Ue Pascal Lamy, in un incontro a porte chiuse - si apre ora un periodo di incertezza".

"Paesi sviluppati o in via di sviluppo - ha sottolineato il capo della delegazione Usa, Robert Zoellick - qui ci sono stati Paesi possibilisti e contrari. La retorica dei contrari ha prevalso sugli sforzi concentrati dei possibilisti: i contrari hanno portato all'impasse".

Nessuno, d'altro canto, si aspettava un fallimento della conferenza: le previsioni erano, piuttosto, per un documento con molti spazi bianchi da riempire, tante parole e pochi fatti per non scontentare nessuno. E la prima e unica bozza di documento prodotta a Cancun sembrava andare proprio in questa direzione. Ognuno otteneva qualcosa (qualcuno più degli altri) e ognuno sembrava insoddisfatto per non aver ottenuto abbastanza. Ma tutto sembrava indicare che alla fine, magari dopo un rinvio di alcune ore, un'intesa sarebbe stata trovata. E invece i Paesi africani del cotone, gli unici che da quella bozza di documento su cui si discuteva da oltre 24 ore, non avrebbero ottenuto nulla, hanno fatto fallire il vertice.

(15 settembre 2003)


Fonte: La Repubblica online



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