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Cgil, Cisl e Uil : chiedono legalità e sviluppo - venerdì 11 luglio 2003 at 09:11
Sciopero generale Il corteo partirà da piazza San Leoluca alle 8,30. Sarà presente alla manifestazione Roberto Castagna
Cgil, Cisl e Uil si mobilitano: chiedono legalità e sviluppo

Vibo Valentia - Il momento di scendere in piazza, per Cgil, Cisl e Uil, è dunque arrivato. La giornata di sciopero generale, indetta dalle organizzazioni sindacali «a difesa del territorio», si celebra oggi. Il raduno dei manifestanti è previsto per le ore 8 in piazza S. Leoluca: mezz'ora dopo, il corteo muoverà i primi passi, snodandosi per le vie cittadine. Due ore di marcia, con striscioni e bandiere, prima di arrivare (verso le 10.30) in piazza Martiri d'Ungheria (Municipio), dove si svolgerà la manifestazione di protesta vera e propria con gli interventi di Sergio Pititto (segretario provinciale Cisl), Roberto Castagna (segretario regionale Uil) e Paola Angela Modica (segreteria nazionale Cgil). È questo il programma stilato dalle organizzazioni sindacali per lo sciopero odierno. Uno sciopero che riveste un'importanza fondamentale in vista delle prossime battaglie che i sindacati intendono intraprendere, prima fra tutte quella per la difesa dei posti di lavoro alla Nuovo Pignone. La manifestazione prende infatti spunto dalla vertenza in atto allo stabilimento metalmeccanico vibonese, ma al tempo stesso è anche ricca di contenuti più ampi: i sindacalisti auspicano nuovi processi di sviluppo per contrastare il grave stato di crisi economica in atto nel vibonese. La mobilitazione, pertanto, persegue l'obiettivo di consentire un'attenta riflessione sulla realtà del territorio, affinché tutte le forze politiche ed istituzionali comprendano la necessità di «sedersi attorno ad un tavolo e programmare un nuovo futuro per la provincia». Ciò che la “triplice” sindacale pretende dalla politica e dalle istituzioni – in particolare Governo e Regione – è la stabilizzazione del lavoro precario in provincia, la valorizzazione delle risorse produttive della forestazione, una politica efficace volta alla creazione di nuovi posti di lavoro, il rilancio del settore agricolo e industriale (ma anche quello artigianale e commerciale), l'adeguamento della pubblica amministrazione e del sistema sanitario agli standard qualitativi delle altre regioni italiane ed europee. Ma soprattutto, il sindacato chiede una ribellione della popolazione all'illegalità diffusa, «perchè non c'è sviluppo senza legalità». Insomma, la carne al fuoco è davvero tanta, e considerati i contenuti della protesta i sindacalisti si attendono una partecipazione massiccia alla mobilitazione. Già nei giorni scorsi, hanno garantito la loro adesione allo sciopero l'Amministrazione comunale, il partito della Rifondazione comunista e quello dei Ds, la Chiesa, attraverso l'Ufficio per la pastorale diocesana, le associazioni degli agricoltori e degli allevatori. Contrari «al metodo ed ai contenuti dello sciopero» lo Slai Cobas che avrebbe invece voluto dare vita ad una manifestazione forma più ampia, da attuare davanti alla sede del Parlamento. Ma la risposta che Mammoliti (Cgil), Pititto (Cisl) e Prestia (Uil) più s'attendono è quella dei cittadini, dai quali sperano di ricevere il mandato per poter condurre efficacemente, con forte potere contrattuale, le battaglie su lavoro, legalità e sviluppo da intraprendere nei prossimi giorni.
Pier Paolo Cambareri
(venerdì 11 luglio 2003)

Fonte: Gazzetta del Sud online



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