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Confusi e nascosti: cartelli stradali fuori legge - mercoledì 9 luglio 2003 at 10:58
In caso di errori interviene il ministero delle Infrastrutture
Confusi e nascosti: cartelli stradali fuori legge
Uno su tre non è in regola: «Multe ai Comuni? Solo 150 l'anno. Il viceministro Tassone: rischi in auto per la segnaletica errata

ROMA - Lo stop nascosto dietro un albero. Le strisce pedonali cancellate dal tempo. Il limite di velocità sbiadito, che ormai non si vede più. Non solo l’imprudenza e la velocità, anche la segnaletica sbagliata fa la sua parte negli incidenti stradali. Un cartello su tre non è in regola. La responsabilità? E’ di chi gestisce quel tratto. E quindi, di volta in volta, Società Autostrade, Anas, e soprattutto Regioni, Province e Comuni. In caso di errori può intervenire il ministero delle Infrastrutture, anche con una multa. Ma non capita spesso. Dice il viceministro Mario Tassone: «Siamo consapevoli che questo è un problema per la sicurezza. Nel momento in cui si prevede maggiore severità con la patente a punti, è giusto fare di tutto per mettere gli automobilisti nelle condizioni di non sbagliare. Bisogna impegnarsi di più per garantire il rispetto delle regole». A proposito di patente, saranno restituiti i punti persi il 30 giugno: doveva essere il giorno del debutto per le nuove regole, ma il decreto non era stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale . La riparazione arriva da un emendamento al testo in discussione alla Camera.

CARTELLI - L’ultima ricerca sulla segnaletica risale a tre anni fa. Prende in considerazione solo quella verticale (i cartelli), non quella orizzontale (le strisce). Ed è stata realizzata dal centro studi della 3M, azienda che si occupa anche di segnali: produce pellicola rifrangente. Le indicazioni censite sono state 12.067, su 380 chilometri di strada urbane e no, in 155 comuni. Ben 4.080 (il 33,8%) non erano in regola. I difetti più comuni li elenca Paolo Mazzoni, responsabile del centro studi: non leggibili perché rovinati (16%), posizione sbagliata (1,1%), luminosità non sufficiente (15,1%), disegno non conforme al codice (21,7%).

MULTE - Cosa succede quando qualcosa non va e nessuno provvede? Il ministero delle Infrastrutture può chiedere al responsabile (l’Anas, il Comune e così via) di rimediare. Se questo non succede entro 15 giorni, può scattare una multa da 343,55 a 1.376,55 euro. E il ministero è autorizzato a intervenire, addebitando i costi a chi non si è mosso. Ma è una procedura quasi soltanto teorica. In media viene applicata 150 volte l’anno, dicono al ministero.

PROGETTI - I problemi non finiscono qui. Spiega Gabriella Gherardi, presidente dell’Associazione italiana segnaletica e sicurezza, che raggruppa le imprese del settore: «Il primo problema è che nella stragrande maggioranza dei casi manca il cosiddetto piano di segnalamento, cioè la progettazione delle indicazioni prevista dalla legge». Sanzioni per chi non lo fa? Nessuna. Non solo. «Perché sempre nella maggior parte dei casi manca pure il piano di manutenzione, una scheda prevista dalla legge Merloni del ’99 in cui bisogna specificare, in base ai materiali usati, ogni quanto tempo una striscia deve essere ripassata o un cartello sostituito». Sanzioni per chi non lo fa? Nessuna. E quindi nessuno lo fa. Con l’eccezione di Anas e delle società che gestiscono le autostrade.

CAUSE - Ma i problemi cominciano a farsi sentire. Perché la segnaletica sbagliata finisce spesso in tribunale. Dice Franco Petrelli, presidente onorario dell’Associazione nazionale giudici di pace: «Sono in aumento le cause in cui tra le concause, o addirittura tra le cause esclusive di un incidente viene indicato proprio un cartello non visibile o le linee stradali sbiadite». Certo, bisogna dimostrare che quel fattore è stato decisivo. «Ma succede. Basta pensare al sorpasso dove la linea di mezzeria non esiste più, oppure allo stop nascosto da un tabellone pubblicitario». L’ente responsabile per quella strada può essere condannato al risarcimento del danno.
Lorenzo Salvia
9 luglio 2003

Fonte: Corriere della Sera online



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