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Poste, pochi sportelli e lunghe file - venerdì 4 luglio 2003 at 10:56
Gli utenti: per pagare una semplice bolletta bisogna sopportare almeno un'ora d'attesa

Vibo Valentia - Quando tutto va per il meglio, la durata media di attesa davanti agli sportelli delle poste è di un'ora. E la fila è composta da circa trenta persone. Quando invece capita di doversi recare alla posta per pagare un solo bollettino nel periodo in cui vengono liquidate le pensioni o, come la scorsa settimana, in occasione delle scadenze per il pagamento di Ici, Irpef e quant'altro, allora il dramma si consuma in tutta la sua tragicità: almeno due ore d'attesa. L'utenza pubblica dell'azienda Poste è giunta al limite della sopportazione: «Basta, servono provvedimenti urgenti. Bisogna invertire rotta», urlavano ieri mattina, inviperiti, numerosi fruitori dei servizi postali. È da diverse settimane che gli utenti denunciano uno stato di estremo disagio: nell'orario previsto per l'erogazione dei servizi, nei due uffici cittadini sono aperti solamente 4 sportelli per le operazioni comuni (vaglia, bollette, libretti postali, ecc...), più altri 4 per le raccomandate ed 1, nella sola sede centrale, riservato ai correntisti di Postamat. Decisamente poco per sopperire alle esigenze di una città che conta oltre 25 mila abitanti. Così, ogni mattina, capita di dover assistere a comprensibili proteste da parte dei cittadini, costretti per ore a rimanere rigorosamente in fila in locali elettrizzati dalla tensione dell'attesa. Una situazione che genera spesso incomprensioni tra gli stessi utenti per questioni di turno. «Quando mi vedo recapitare una bolletta – spiega Antonio La Gamba – comincio a sudare freddo... Stamattina, ad esempio, per pagare la bolletta mensile dell'Enel ho impiegato cinquanta minuti: sono entrato in sede alle ore 9.30. Esco adesso: sono le 10 e venti! È possibile che a nessuno venga in mente di predisporre la divisione tematica degli sportelli»? Dietro lui, un altro utente delle Poste, Evaristo Bertani: «La scorsa settimana, quando c'erano le scadenze Ici, sono entrato in filiale alle ore 9.30: sono uscito dopo due ore. Stavo impazzendo, perché lì, all'interno, l'attesa diventa estenuante. Se sono predisposti 5 o 6 sportelli, perché ne vengono messi in funzione solamente due? Anziché rafforzare il personale, qui si tende a ridurlo. Inconcepibile». Considerazioni che sono proprie anche di Luigi Vasapollo: «Stamattina mi è andata bene: per due vaglia ed un'operazione da conto corrente ho impegnato “solo” un'ora. Mi sento davvero fortunato. Ma a parte l'ironia, noto che da qualche settimana c'è una cattiva impostazione nel predisporre il servizio: due sportelli sono davvero pochi». Fin qui i commenti relativi alla posta centrale. L'esasperazione diviene invece rabbia alla filiale di viale Affaccio, dove non c'è l'aria condizionata e non ci sono neanche posti in cui sedersi: «In questi locali, davvero angusti – protestano alcuni anziani – la fila è predisposta anche male. Siamo nell'era delle informatizzazioni e del mercato globale, ma qui non si è neanche pensato di attrezzare la filiale con un display e relativi bigliettini numerici per rendere meno faticosa e insopportabile la fila. Poi non esiste affatto privacy: per farsi sentire dall'impiegato, con gli spessi vetri di protezione, bisogna urlare. Dov'è la riservatezza?». E Domenico Miliadò, che da due mesi aspetta, invano, che la pensione della moglie venga liquidata come richiesto nella sede di via Affaccio, propone con decisione la divisione degli sportelli per sezioni: «Vaglia, bolletini, versamenti, libretti postali necessitano di uno sportello ciascuno. Ma nonostante le ripetute segnalazioni non sono presi i provvedimenti auspicati. Le cose, qui, non vanno per niente bene. Ed il futuro non è affatto rassicurante». La “psicosi da posta” è dunque dietro l'angolo. Possibile che nessuno intervenga?
Pier Paolo Cambareri
(venerdì 4 luglio 2003)

Fonte: Gazzetta del Sud online



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