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Nuove tecnologie e modello di sviluppo - martedì 1 luglio 2003 at 09:55
Energia dal sole: prospettive e speranze
Nuove tecnologie e modello di sviluppo

La città ideale degli ambientalisti esiste: si chiama New Haven, Nuovo Paradiso, ed è in Australia, vicino alla città di Adelaide. A New Haven tutto, dalle case ai sistemi di trasporto, dai servizi di comunicazione alla distribuzione dell'acqua, è stato studiato e progettato in modo innovativo al fine di utilizzare risorse rinnovabili. Le case del Nuovo Paradiso sono tutte ricoperte da uno speciale tetto a energia solare: celle fotovoltaiche per la produzione di elettricità, pannelli solari termici per la produzione di calore e materiali trasparenti per favorire l'illuminazione naturale degli ambienti.
L'idea di convertire direttamente l'energia del sole in corrente elettrica si basa sul cosiddetto "effetto fotovoltaico" che consiste nella generazione di una differenza di potenziale elettrico facendo interagire l'energia radiante del sole con determinati materiali come ad esempio il silicio. Oggi sono in commercio numerosi modelli di pannelli solari, ognuno progettato per rispondere a differenti esigenze e a diverse condizioni climatiche, e il fotovoltaico si va diffondendo in molti paesi. Nell'ultima Conferenza internazionale sull'energia solare organizzata da alcuni imprenditori del settore l'11 ottobre scorso, è stata dipinta l'ottimistica immagine di un mercato mondiale in espansione. Ogni anno il business dei pannelli solari cresce di un 25 per cento, con la Germania leader del settore con 22.000 impianti istallati solo nel 2001. Il fotovoltaico si presenta come un sistema perfettamente pulito e completamente rinnovabile che incontra l'alta sensibilità ambientalista dei tedeschi abituati da anni al risparmio e all'efficienza energetica, concetti sui quali noi italiani siamo, come si dice, a "caro amico".

Ma l'energia solare non è la panacea di tutti i mali ed esistono ancora numerosi problemi da risolvere. Secondo alcuni ricercatori indipendenti le applicazioni su larga scala di questa tecnologia sono frenate dai costi proibitivi, che non le consentono ancora di competere con il petrolio, e da quella che gli esperti chiamano scarsa efficienza di conversione perché viene convertito in energia solo il 3 per cento dell'energia solare incidente. Un altro problema generalmente sotto stimato è che, per produrre le celle fotovoltaiche serve una grande quantità di energia. Basti pensare che, con le tecnologie attuali, l'energia necessaria per costruire e far funzionare un impianto fotovoltaico supera addirittura quella erogata dallo stesso nel corso di tutta la sua esistenza. Un altro tipo di tecnologia, l'energia solare termodinamica ovvero la produzione dell'elettricità attraverso delle turbine alimentate con un fluido che viene riscaldato della radiazione solare mediante specchi opportunamente orientati, è molto più efficiente ma, per ora, non sembrano esserci intenzioni di sviluppare questo tipo di sistema in nessuna parte del mondo.

Le innovazioni tecnologiche potrebbero risolvere alcuni dei problemi succitati, ed è quanto sostengono i fautori di uno "sviluppo sostenibile" modello Johannesburg, ovvero di un ambientalismo gestito a braccetto con le imprese "pulite". Certamente non ci vuole molto a capire che il fotovoltaico è meglio del carbone e che una politica energetica basata sull'utilizzo delle energie rinnovabili, sul risparmio e sull'efficienza energetica degli impianti è meglio che costruire nuove centrali a base di combustibili fossili altamente inquinanti - come ha in mente l'attuale governo. Ma di qui a dire che il sole risolverà ogni problema, c'è molta differenza.

Il sogno degli ambientalisti moderati è che, prima o poi, arrivi una tecnologia in grado di risolvere problemi ecologici e sanitari senza spostare di un millimetro gli assetti sociali ed economici attuali. Ma a ben vedere è un sogno più utopico delle utopie più sfrenate perché cerca di ignorare il problema di fondo del nostro modello di sviluppo: l'incapacità di trovare un equilibrio. L'attuale modello economico è votato alla crescita esponenziale, con il conseguente raddoppio, ogni vent'anni, di emissioni e consumi. Senza toccare il modello di consumo delle società occidentali non c'è fonte rinnovabile che sia in grado di tenere il passo con l'inesauribile fame di energia della società consumistica.
(1 luglio 2003)
Sabina Morandi

Fonte: Liberazione online



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