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Robbie McEwen brucia Petacchi a Vibo - mercoledì 14 maggio 2003 at 09:18
DECISA DA UNA VOLATONA DI GRUPPO LA TAPPA CHE HA ATTRAVERSATO TRE PROVINCE CALABRESI
MCEWEN BRUCIA PETACCHI A VIBO

NECESSARIO IL RICORSO AL FOTOFINISH. ANCORA ATTARDATO CIPOLLINI (UN MINUTO)

VIBO VALENTIA – «L'affetto della gente è l'unica soddisfazione di questo Giro d'Italia». Parole di campione tradito. Mario Cipollini ha perso anche ieri. Staccato sull'ultima salita, lasciato solo dalla squadra. L'inizio del Giro doveva essere un festival per velocisti, una passerella trionfale per il campione del mondo. Non gliene è andata bene una. Certo, non ha la condizione della Milano-Sanremo, quando riuscì a restare con i primi sulla salita del Poggio, ma c'è anche qualcosa che scricchiola nella sua squadra. E così la quarta tappa del Giro, i 170 chilometri partiti da Acquappesa Marina sulla costa tirrenica della Calabria si chiudono con un volatone in cui l'australiano Robbie McEwen brucia di un palmo Alessandro Petacchi.



Davanti sono in 94. Fa lo sprint persino Marco Pantani (e si piazza nono), ma non c'è il re delle volate. Arriva col secondo gruppo, scortato da Ongarato, Colombo (richiamato troppo tardi dai ds a dargli una mano) e Scirea. La crisi di Cipollini si consuma negli ultimi quaranta chilometri, quando si tratta di affrontare la facile salita della Cresta di Zungri. Fin lì «Domina Vacanze» e «Fassa Bortolo» avevano collaborato per annullare le fughe che avevano animato l'avvio di giornata (oltre 45 di media nei primi 100 chilometri). In salita Mario si stacca, e mentre sei battistrada hanno una trentina di secondi sul gruppo della maglia rosa, Cipollini arranca. E al suo fianco restano solo Scirea ed Onagarato. Lombardi, Colombo, Bennati e Scarponi sono bellamente con i primi. Cipollini suda e sbuffa. Un operatore lo inchioda nella sofferenza e lui sbotta: «Mò basta...». Sta quasi per rientrare nel gruppo principale quando la Fassa Bortolo alza di nuovo l'andatura sullo strappo che porta a Vibo Valentia. I ds della Domina richiamano Colombo, ma ormai è tardi. Cipollini si deve arrendere. «Non era un percorso per velocisti» dice a caldo il toscano. Poi realizza che McEwen, e Petacchi, e l'austriaco Eisel arrivato terzo, e soprattutto Giovanni Lombardi che dovrebbe essere la sua locomotiva ed invece è quarto, fanno tutti il suo stesso mestiere. E così aggiunge: «Ongarato è stato l'unico, con Scirea, a restarmi vicino. Se fossero stati tutti con me sarei rientrato in gruppo». E ancora: «La speranza è quella di riuscire a vincere, prima o poi. Se poi non ci riuscirò vorrà dire che sono diventato vecchio». E' difficile crederlo, anche perchè non è la prima volta che Cipollini soffre nelle prime tappe. Poi si sblocca e torna Supermario. Lui si dice “ingolfato”. Ma certo è che quella maglia di campione del mondo a cui tanto tiene non lo aiuta nei rapporti in gruppo. «Quella maglia lì è 'pesantè da portare» dice il suo ds Antonio Salutini. Ed anche nella stessa Domina Vacanze c'è qualcosa che non va. Dopo la volata di Lecce Cipollini aveva avuto un chiarimento con Lombardi, ma forse il 'gelato della pacè che gli aveva offerto non è bastato. Ed il team manager della squadra, Vincenzo Santoni, tuona: «Sono stati commessi errori madornali, uno appresso all'altro. Tutta la squadra doveva stringersi attorno a lui, e non lo ha fatto. E quando era troppo tardi è stato fermato Colombo. Ma appunto, era troppo tardi. Non so cosa sia successo: in ammiraglia ci vanno i direttori sportivi, non io. Stasera faremo una riunione per chiarire la situazione. Da oggi deve cominciare un nuovo Giro d'Italia per noi». Oggi il Giro si trasferisce in Sicilia, per 176 chilometri da Messina a Catania passando sul gpm di seconda categoria di Portella Mandrazzi nei Monti Peloritani. Sarà comunque altro arrivo per velocisti. E Cipollini a parte, sarà Alessandro Petacchi a cercare di prendersi la soddisfazione che gli è mancata nell'ultimo metro. Voleva vincere in maglia rosa, lo ha bruciato Robbie McEwen, l'australiano che a Matera era stato declassato per la scorrettezza a Fabio Baldato. «Mi girano perchè ci tenevo tantissimo a vincere in maglia rosa, invece McEwen mi ha fregato negli ultimi cinque metri - dice Petacchi - pensavo di aver vinto perchè avevo chiuso gli occhi al momento del colpo di reni e quando li ho riaperti ho visto che lui non esultava...». Il fotofinish dice che ha perso di una quindicina di centimetri. Ma ha stravinto su Cipollini, ancora una volta staccato.
Marco Galdi
(mercoledì 14 maggio 2003)

Fonte: Gazzetta del Sud online

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