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Piscina, una struttura mai realizzata - mercoledì 7 maggio 2003 at 15:18
Manifesto pubblico della minoranza che attacca la gestione del sindaco Gregorio Ciccone

DINAMI -­ Non si attenuano i toni tra la maggioranza consiliare, guidata dal sindaco Gregorio Ciccone e l'opposizione. Dopo il bilancio un'altra questione che provoca frizioni nei due schieramenti è quella relativa alla realizzazione della piscina comunale. Il gruppo consiliare "Per il lavoro", formato da Antonio Palermo, Francesca Afflitto, Bruno Campisi, Gianfranco Malvaso e Antonio Zappone, ha accusato l'operato del primo cittadino sulla gestione della vicenda relativa alla costruzione della piscina comunale. Il sindaco sarebbe reo, a loro dire, di non aver preso in considerazione quanto sosteneva il gruppo di opposizione e di aver liquidato ai tecnici progettisti le parcelle per un importo pari a poco più di 20 mila euro.
Ma ripercorriamo brevemente le tappe della vicenda: nel novembre del 1997 il sindaco Ciccone, nel suo programma, promise agli elettori la piscina tornando a vincere le elezioni. Marzo del 1999 il Consiglio comunale discusse sulla realizzazione della piscina e della sua progettazione. Discussione che vide nettamente contrari i consiglieri di opposizione Antonino Franzese, Maria Antonia Ciccone, Antonio Palermo, Marina Macrì e Eduardo Arena, i quali motivarono il loro dissenso con il fatto che il bacino di utenza doveva essere di almeno trenta mila abitanti, che però, nel territorio comunale non c'erano.
"Ma non curandosi delle nostre argomentazioni ­ è scritto in una nota del gruppo "Per il lavoro" - il sindaco e la sua silenziosa approvarono il provvedimento di realizzazione. Nel marzo 2003 però ecco il dietrofront dell'amministrazione che prese atto dell'impossibilità della realizzazione della struttura per problemi legati appunto all'assenza di un bacino di utenza importante. Struttura che nel frattempo era stata progettata".
Sempre nel marzo 2003 la giunta Ciccone decise l'aumento delle tasse e delle tariffe comunali (ICI, spazzatura, acqua e altro). Spese che come sostenuto dal gruppo di opposizione si aggirerebbero intorno ai 20 mila euro. "Quindi - concludono - il sindaco da una parte sperpera e dall'altra alza le tasse e questo non è un modo serio di amministrare".
Gianluca Prestia

Fonte: Il Quotidiano di Calabria online

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