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Dal Consiglio un No al metanodotto - mercoledì 7 maggio 2003 at 09:21
GEROCARNE – A difesa dell'ambiente, coi fatti e non, una volta tanto, a parole. Il consiglio comunale, con voto unanime dei presenti, ha opposto disco rosso al progetto di costruzione del metanodotto “Palmi - Martirano”, relativamente al tratto ricadente entro i limiti comunali e precisamente nella Valle del Mesima. Il fermo, deciso no è arrivato dopo un'articolata discussione, dalla quale è emersa molto chiaramente la preoccupazione, condivisa dal pubblico presente in aula, secondo cui la zona industriale verrebbe ad essere sacrificata per una ragione che il Consiglio, all'unanimità, non se l'è sentita affatto di condividere. Sia da parte della maggioranza sia da parte dell'opposizione è apparsa chiara, infatti, la volontà di difendere con forza la scelta fatta a suo tempo, in base alla quale venne individuata una vasta zona destinata ad attività produttive e, quindi, tendente ad alleviare il grave problema della disoccupazione in un territorio definito - secondo quanto più volte è stato rilevato dagli addetti ai lavori - fra quelli maggiormente a rischio nella provincia vibonese. Come andrà a finire, è presto per dirlo. La determinazione, tuttavia, con la quale per il momento il Consiglio ha manifestato il proprio dissenso, per come emerso in Consiglio, al progetto di metanodotto, lascia intendere che, «qualora non interverrano - ha detto tra l'altro il sindaco Raffaele Schiavello, parlando a nome di tutti i consiglieri presenti - modifiche sostanziali», si profila un lungo braccio di ferro con chi di competenza. Una linea per così dire “morbida” è stata invece adottata dal Consiglio, ancora una volta a maggioranza dei presenti, in merito al progetto di realizzazione di una centrale idroelettrica nel territorio comunale. «Abbiamo deciso di chiedere – ha rilevato Schiavello – maggiori chiarimenti, concernenti la portata d'acqua che verrebbe ad essere prelevata dal fiume, che attraversa il centro abitato e, soprattutto, vogliamo essere certi che la costruzione di una centrale idroelettrica non arrechi danni all'ambiente».
Nando Scarmozzino
(mercoledì 7 maggio 2003)

Fonte: Gazzetta del Sud online

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