Forum Altomesima Online - La memoria dimenticata del parco di San Lorenzo
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 La memoria dimenticata del parco di San Lorenzo
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La memoria dimenticata del parco mandamentale
Degrado nel sito inaugurato nel 1922 per onorare i caduti


ARENA. Ricade nel comune di Arena, è di proprietà della confraternita del "Rosario"di Dasà, i cui abitanti ne sono particolarmente legati, ma la sua pertinenza interessa quattro comuni: Arena, Dasà, Acquaro e Dinami. E' il parco mandamentale delle rimembranze di località San Lorenzo, costituito a seguito della Prima guerra mondiale per onorare i caduti dei citati comuni e da tempo, a dispetto del nome, giacente in condizioni di pietoso abbandono e degrado.
Un vero e proprio peccato, anche perché al suo interno sono custoditi quattro cannoni residuati della Grande guerra. O ciò che ne rimane. Ma partiamo dal principio. Il nome deriva da un monaco, tale Lorenzo, appunto, poi divenuto santo, che fu il primo abate del convento basiliano che vi si trovava in tempi antichi, sino al 1783, anno in cui, com'è noto, un devastante terremoto portò morte e distruzione non solo da queste parti. In seguito a questo, venne istituita la Cassa sacra, organo governativo con lo scopo di amministrare i beni ecclesiastici confiscati e venderli per finanziare la ricostruzione. San Lorenzo, allora, passò nelle mani dei privati, ed in particolare della famiglia Corrado, successivamente trasferitasi in Abruzzo.
Di questa era componente un personaggio illustre, un certo Gaetano, primo di 5 fratelli, professore di medicina legale all'università di Napoli il quale, per la sua fama, nel 1903 ricevette dall'allora sindaco Nicola Bruni, la cittadinanza onoraria. Un riconoscimento che Gaetano dimostrò di apprezzare e che, anni dopo, volle ricambiare. Si arriva, così, al 1922, anno in cui il ministero della pubblica istruzione emanò delle direttive affinché nei vari comuni venissero istituiti monumenti e parchi per onorare i caduti della Grande guerra.
L'occasione per ringraziare il paese d'origine era arrivata.
Gaetano, infatti, col consenso dei fratelli, decise che in quella proprietà che fu del padre a San Lorenzo, dovesse sorgere un parco mandamentale delle rimembranze, per onorare i caduti di Dasà, Acquaro, Arena e Dinami.
Tramite le sue conoscenze nelle stanze del potere fu in grado di farsi mandare quattro grandi cannoni, uno per ogni centro, trofei bellici di costruzione Bohler, conquistati agli austriaci nella guerra appena conclusa, i quali cannoni vennero portati, trainati da grandi buoi, a San Lorenzo. Tutto era pronto per la grande inaugurazione che, alla presenza di autorità, scolaresche e cittadini dei centri interessati, ed in un'atmosfera che immaginiamo essere stata di grande commozione, si svolse il 13 giugno del 1926. Durante la stessa, sui fusti di quattro immensi pini preesistenti vennero apposte delle lapidi riportanti i caduti per ogni centro e la dicitura: «ai figli di - rispettivamente di, Arena, Acquaro, Dasà, Dinami - nati nella fede d'Italia, morti nel trionfo loro e delle armi nostre nella grande guerra di redenzione». Su un quinto pino, invece, un'altra lapide ricordava i benefattori cui si doveva l'iniziativa e tutti i caduti della Prima guerra mondiale, con particolare ricordo di quelli di Paglietta d'Abruzzo, città d'adozione, di tutto l'Abruzzo, della Calabria e degli studenti dell'università di Napoli: «Ai 600 mila caduti di ogni parte d'Italia, che spargendo e mescolando anche materialmente il loro sangue rinsaldarono l'unità della patria e la resero più grande e gloriosa. Grazie a voi figli d'Italia». Un grande gesto, quello del Corrado, col quale lo stesso voleva fosse perpetrata l'imperitura rimembranza dei tanti figli caduti con l'ideale di un paese libero. Italia unita, patria, sangue dei figli versato.
Parole che inducono a riflettere ed a dare ai luoghi la considerazione ed il rispetto che meritano. Sarà stato così?

1/continua...
Valerio Colaci


24 febbraio 2012
Fonte: Calabria Ora


Articolo sul parco di San Lorenzo in pdf


Foto dal gruppo facebook Dasà nel cuore






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Inserito il - 25 febbraio 2012 : 23:02:27  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Admin Invia a Admin un Messaggio Privato Aggiungi Admin alla lista amici
Quando l'oblio oscura la storia e offusca i ricordi
Cimeli della guerra in stato di abbandono

ARENA. "Luogo della memoria è una unità significativa, d'ordine materiale o ideale, che la volontà degli uomini o il lavorio del tempo ha reso un elemento simbolico di una qualche comunità (…) Il luogo della memoria ha come scopo fornire al visitatore, al passante, il quadro autentico e concreto di un fatto storico. Rende visibile ciò che non lo è: la storia (…) e unisce in un unico campo due discipline: la storia appunto e la geografia".
Questa è la definizione che dà dei luoghi della memoria lo storico francese Pierre Nora.
Il luogo della memoria rende visibile la storia, la perpetua e ne tramanda le pagine, anche tragiche, tra le generazioni, affinché sappiano e, dove possibile, evitino gli stessi errori. Era forse questa l'idea che aveva Gaetano Corrado, cittadino onorario di Dasà che si adoperò per la realizzazione, nel paese natio del padre Giuseppe, di un parco della rimembranze mandamentale, a ricordo delle vittime della prima guerra mondiale dei centri di Arena, Acquaro, Dasà e Dinami, in un terreno appartenente alla propria famiglia e, successivamente, donato dai suoi eredi alla confraternita del "Rosario" di Dasà, con l'obbligo di mantenerlo aperto al pubblico. Nel parco Corrado fece arrivare 4 cannoni austriaci della Grande guerra e fece apporre delle lapidi commemorative sui tronchi di cinque grandi pini marittimi.
Ci sono ancora i cannoni e ci sono pure gli alberi. Ma lo stato in cui versano è la chiara dimostrazione che il potere rievocativo della memoria non ha svolto bene il suo compito e che la storia, quella che avrebbe dovuto essere resa visibile, è stata, in realtà, cancellata e dimenticata. Per quanto riguarda i cannoni, infatti, della loro originaria possenza rimane
poco o niente, essendo ridotti in uno stato di pressoché totale ferraglia arrugginita.
La ruggine, infatti, la fa da padrona consumando poco a poco il ferro che, pure, deve aver resistito a tante battaglie, trovandosi costretto ad arrendersi all'ultima che ha dovuto combattere, quella contro l'incuria del tempo. Per non parlare, poi, delle ruote in legno su cui venivano spostati i cannoni, praticamente inesistenti, così come alcune delle parti che in origine componevano i residuati.
Quanto ai pini, inoltre, che fanno bella mostra di se su quel terreno da più di un secolo, dominando possenti la vallata e rappresentando un rifugio contro la canicola estiva, anch'essi non se la passano tanto bene. Le lapidi non esistono più ed anche gli alberi riescono a stento a resistere al passare del tempo. Alcuni, infatti, negli anni sono caduti ed uno è attualmente a serio rischio, visto che il terreno sottostante risulta eroso e le radici sono allo scoperto. Quelli rimanenti, invece, qualche anno fa li si è riusciti a salvare in exstremis da un incendio che ha arso solo qualche ramo.
Questa è la situazione attuale del parco. Una circostanza che molti cittadini, che hanno promosso anche una petizione per il ripristino del parco sul web, considerano sacrilega e bisognosa di urgente intervento.
In gioco non c'è solo un sito, tra l’altro raro da trovare altrove, ma la memoria ed il ricordo di quanti caddero per dare ai posteri un paese libero e unito.
In gioco c’è la storia, su cui non si può rimanere insensibili.

2/continua


Valerio Colaci
25 febbraio 2012
Fonte Calabria Ora


Secondo Articolo completo del reportage su San Lorenzo






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Inserito il - 26 febbraio 2012 : 21:11:26  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Admin Invia a Admin un Messaggio Privato Aggiungi Admin alla lista amici
Parco delle rimembranze Quale sarà il suo futuro?
La corrispondenza tra il sindaco di Dasà e Napolitano

ARENA. A vedere come è ridotto il parco delle rimembranze di "San Lorenzo", i cannoni della Prima guerra mondiale, i secolari e maestosi pini su cui erano apposte le targhe commemorative dei caduti di Arena, Acquaro, Dasà e Dinami, Gaetano Corrado, il benefattore che concesse il terreno e s'impegnò per la realizzazione del parco, e gli stessi caduti cui è dedicato, si staranno rivoltando dalla tomba. Pochi ed inconsistenti gli interventi che, negli anni, si sono realizzati a tutela del sito. Altrimenti non si spiegherebbe l'incredibile degrado in cui versa.
In questo stato di cose, nei giorni scorsi si è aperta sul noto social network Facebook, un'inutile diatriba tra gli abitanti di Dasà, alla cui confraternita del Rosario appartiene la proprietà dell'area, e quelli di Arena, nel cui comune la stessa ricade, in ordine all'appartenenza
dei cannoni. Inutile diatriba, perché, che appartengano ad Arena, a Dasà o, come attesterebbero alcuni documenti dell'epoca, a tutti e quattro i comuni citati, il reale problema è che l'area versa in condizioni pietose e necessita di un tempestivo recupero.
Al riguardo, Gabriele Corrado, sindaco di Dasà, pur amareggiato per lo stato in cui versa il parco, ha chiaramente parlato di impossibilità per le casse dell'ente ad intraprendere qualsiasi azione. D'altronde,
siamo in piena recessione. Tuttavia è da evidenziare un'importante iniziativa intrapresa da Corrado e volta alla tutela di "San Lorenzo" dove, tra l'altro, si troverebbero, nascosti da sterpaglie, i ruderi di
un antico convento Basiliano che potrebbero essere riportati alla luce. Nel gennaio del 2011 e, precedentemente, nel novembre 2010 infatti, il primo cittadino scrisse all'allora premier Silvio Berlusconi ed al presidente Giorgio Napolitano.
Il primo non si fece vivo. Questa, in sintesi la lettera di Corrado al secondo: "Signor presidente, il paese che mi onoro di rappresentare, diede un grande apporto in termini di vite umane nella Grande guerra. Alla fine del conflitto, il mio paese ed altri tre limitrofi, ebbero in dono dallo stato, in segno di riconoscenza, quattro cannoni, col compito di custodirli in onore e gloria dei caduti. Questi sono stati posti nel parco delle rimembranze "San Lorenzo", realizzato a memoria delle future generazioni. Ora il sito presenta i deterioramenti del tempo, ed anche i cannoni stentano a mostrare il ricordo di quel dono costato molti morti. Al fine di fermare tale degrado, ho pensato di rivolgermi a lei quale supremo rappresentante dell'unità del Paese, affinché questo ente possa essere gratificato di un contributo da destinare al ripristino del sito e dei suoi reperti, per consentire ai miei concittadini di perpetuare il ricordo dei nostri caduti".
Una lettera accorata, che non ha lasciato insensibile il presidente Napolitano, il quale si è attivato, presso i vari enti per informazioni sul caso. Tra gli altri, la Prefettura di Vibo che, a sua volta, ha informato della vicenda l'assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, il quale, assicurando "l'impegno istituzionale della Regione a valorizzare il patrimonio culturale" ha attivato i dirigenti per i beni culturali dell'ente. Risultato? È tutto fermo, ed i cannoni ed i pini e, soprattutto, ciò che rappresentano, continuano a marcire nell'indifferenza generale.
L'appello, a questo punto, va all'assessore Caligiuri affinché, con i fatti, si adoperi per salvaguardare e recuperare il parco di "San Lorenzo" come luogo della memoria. Quella memoria che rende viva la storia.
Quella memoria che nessuna crisi, o recessione, possono permettersi di oscurare.
Perché, senza di essa, non ci potrà essere alcun futuro.

(fine)

Valerio Colaci

26 febbraio 2012

Fonte Calabria Ora


Terzo e ultimo articolo del Reportage su San Lorenzo






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Inserito il - 08 marzo 2012 : 12:58:54  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Admin Invia a Admin un Messaggio Privato Aggiungi Admin alla lista amici
Un invio di decine di e-mail, nella posta elettronica dell'assessore alla cultura e beni culturali prof. Mario Caligiuri (da parte di un certo numero d'aderenti al gruppo facebook "Dasà nel cuore") in cui s'invitava il politico calabrese a fare un sopralluogo al parco delle Rimembranze di San Lorenzo in stato di degrado, ha sortito l'effetto sperato.
In particolare, Caligiuri, ha comunicato in data 7 marzo 2012 - tramite e-mail protocollata – al dasaese Nicola Pace - facente parte del team di persone che hanno inviato e-mail all’assessore - che a breve si recherà a fare un sopralluogo, assieme al consigliere regionale on. Alfonsino Grillo, a San Lorenzo per costatare di persona lo stato di degrado in cui versa.
Questa è una buona notizia.
A esser completi, il "pressing mediatico" è stato fatto, oltre che con le lunghe discussioni sul tema nel gruppo facebook sopra menzionato, anche attraverso tanti siti calabresi che hanno pubblicato il reportage su San Lorenzo, i suoi pini e i quattro cannoni della prima Guerra mondiale, che Valerio Colaci ha scritto giorni addietro sul giornale Calabria Ora.
Sarebbe opportuno adesso, a mio avviso, che si organizzasse - da parte dei quattro sindaci di Acquaro, Arena, Dasà e Dinami interessati al parco mandamentale, in concomitanza con la visita a San Lorenzo dell'assessore Caligiuri e del consigliere regionale Grillo - una "tavola rotonda", allargata alle associazioni culturali e ai cittadini interessati. Riunione al fine di capire quali impegni concreti intendano prendere gli autorevoli politici per ridare splendore al Parco delle Rimembranze di San Lorenzo.


Questo è l'estratto dell'email dell'on. Caligiuri ricevuta da Pace.

Oggetto: Parco delle Rimembranze

Ho ricevuto la sua nota con la quale mi invita a verificare di persona lo stato di degrado del Parco delle Rimembranze.
Le comunico che verrò appena possibile a visitare il Parco delle Rimembranze insieme al Consigliere Regionale On. Alfonso Grillo.
Assicurando l'impegno istituzionale della Regione, a valorizzare, nell’ambito del possibile, il patrimonio culturale l'occasione è gradita per porgere cordiali saluti. Mario Caligiuri.






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Inserito il - 17 marzo 2012 : 22:57:09  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Admin Invia a Admin un Messaggio Privato Aggiungi Admin alla lista amici
E' giunta, a Nicola Pace interlocutore del team di "Dasà nel cuore", la conferma ufficiale da parte dell'on. Alfonso Grillo Consigliere alla Regione Calabria che: in merito alla problematica del Parco delle Rimbembranze di San Lorenzo hanno deciso di effettuare un sopralluogo assieme all'assessore alla cultura prof. Mario Caligiuri, di comune accordo, alla prima occasione utile, che molto probabilmente si presentera in occasione di un convegno che si terrà a Ciano di Gerocarne ove i due presenzieranno nel mese di Aprile/Maggio.
In tutti i modi - scrive Grillo - che avviserà prima dell'effettuazione del sopralluogo.






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Inserito il - 24 marzo 2012 : 18:16:45  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Admin Invia a Admin un Messaggio Privato Aggiungi Admin alla lista amici
Continua il nostro resoconto sul Parco delle Rimembranze di San Lorenzo.
Ieri pomeriggio, 23 marzo 2012, il commissario prefettizio di Arena Sergio Raimondo ha fatto visita al parco di San Lorenzo. Erano presenti al sopralluogo il presidente dell'Associazione culturale dasaese, lo storico, Francesco Romanò, e i componenti Peppi Giogà e Antonio Sette. Quest'ultimi due, in particolare, si erano resi protagonisti e fatti carico, nei giorni precedenti, di consegnare una lettera-informativa, ai sindaci dei quattro comuni Acquaro, Arena, Dasà e Dinami (tra cui il Raimondo), indicante le condizioni di degrado in cui versano in cannoni (reperti bellici della Grande guerra), il pino secolare e il parco nel suo complesso.
Ha partecipato anche il giornalista dott. Valerio Colaci, autore del reportage su San Lorenzo, pubblicato su Calabria Ora, che ha dato il via, assieme alla mobilitazione (dei dasaesi su facebook, in particolare a quelli presenti nel gruppo “Dasà nel cuore”) spontanea a difesa del parco.
Raimondo, secondo fonti presenti a San Lorenzo, ha promesso di incaricarsi di scrivere una lettera ai sindaci, dei comuni interessati al parco, per invitarli ad un incontro che dovrebbe avere come fine quello di istituire una "giornata intercomunale della memoria". Questo, parrebbe, dare maggiore risalto al sito e alla sua importanza storica. E, altra promessa-ipotesi maturata tra i partecipanti al sopralluogo quella di: "cercare di muoversi tutti assieme nel reperimento dei fondi necessari per salvaguardare il sito (cosa che pare richiedere tempi lunghi, però)". Vediamo cosa ne vien fuori, in attesa del sopralluogo dell'assessore regionale ai beni culturali Mario Caligiuri e del consigliere regionale Alfonso Grillo.







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Inserito il - 24 marzo 2012 : 21:52:32  Link diretto a questa risposta  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Admin Invia a Admin un Messaggio Privato Aggiungi Admin alla lista amici
Arena, primi passi verso il recupero dell'antico parco

Impegno della Regione e del commissario

ARENA. A circa un mese dall'avvio della mobilitazione che ha visto coinvolti i web-nauti del gruppo Facebook "Dasà nel cuore" in un'azione di recupero del parco mandamentale di località "San Lorenzo", qualcosa di concreto si è messo in moto. Ricadente nel territorio comunale di Arena, l'area verde è sorta nel 1926 per volere di Gaetano Corrado, illustre personaggio originario di Dasà, il quale, per ricordare i caduti dei quattro comuni del mandamento (Arena, Acquaro, Dasà e Dinami), donò alla confraternita del Rosario del suo paese un terreno su cui fece giungere 4 cannoni conquistati all'Austria nella Grande guerra. Il sito si configurò quindi come luogo collettivo della memoria, in grado, grazie ad un'eccezionale coincidenza, di abbracciare il ricordo di entrambi i conflitti. Il santo cui è intitolato, infatti, viene celebrato il 25 aprile che, com'è noto, è la giornata della liberazione dal nazifascismo.
Ma, a dispetto di tutto ciò, lo stesso da tempo versa in condizioni d'inqualificabile abbandono. Da qui la mobilitazione cui, assieme all'impegno dei componenti del gruppo internet e dell'Associazione culturale dasaese, ha dato un grosso contributo il reportage in tre parti pubblicato su Co a fine febbraio che, avendo avuto una grande eco mediatica, ha contribuito a rendere di dominio pubblico e a far uscire fuori dai confini comunali l'abominevole stato di degrado, destando le coscienze sul suo configurarsi come vero e proprio monumento e luogo della memoria. Il reportage, partendo da una relazione elaborata dallo storico locale e presidente dell’Acd Francesco Romanò, ricostruiva la nascita del parco, proseguendo nella triste descrizione delle sue condizioni attuali e concludendosi con un'esortazione ad intervenire all’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, che era stato investito della questione in seguito ad una iniziativa dell'attuale sindaco di Dasà, Gabriele Corrado. A questo punto, da un’'dea sorta sulle pagine di Facebook, decine di iscritti al gruppo hanno inviato una mail, con allegato il reportage, all'assessore Caligiuri invitandolo a prenderne atto e, eventualmente, a fare un sopralluogo.
La risposta di Caligiuri non si è fatta attendere e, ribadendo "l'impegno istituzionale della Regione a valorizzare il patrimonio culturale", ha garantito un sopralluogo, assieme all'onorevole Alfonsino Grillo, tra aprile e maggio. Ma non è tutto, infatti alcuni componenti dell'Acd hanno inviato analoga richiesta ai sindaci dei 4 centri, al Consorzio dei bonifica e alla Comunità montana, ottenendo un inatteso entusiasmo e l’adesione degli amministratori a tutte le iniziative che si organizzeranno. In particolare, il commissario prefettizio di Arena, Sergio Raimondo, ha preso particolarmente a cuore l'iniziativa ed ha voluto visitare il parco. Visita che si è svolta nel primo pomeriggio di ieri e durante la quale lo stesso si è fatto carico dell'invio di una lettera agli altri primi cittadini per concordare un incontro e concretizzare una serie di azioni per il recupero del sito, tra cui la realizzazione di una brochure illustrativa e l'istituzione di una giornata intercomunale della memoria, in cui coinvolgere l'assessore Caligiuri, le scuole, il prefetto ed altre autorità civili. Un'iniziativa che darebbe risalto al parco ed alla sua importanza storica e che potrebbe svolgersi già in occasione del 25 aprile. Sembra proprio che la mobilitazione, al motto "l’unione fa la forza", stia dando i suoi frutti. Stavolta il parco potrebbe davvero rinascere.


VALERIO COLACI
24 MARZO 2012
Fonte Calabria Ora.









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