Franco Di Giorgi
Deutschexit! Schäublexit!
1. - Com'è possibile che la nazione europea che ha creato i maggiori danni nel mondo, che per più volte e reiteratamente nella breve storia del Novecento si è macchiata della colpa (Schuld) di genocidio (degli Herero, degli Armeni, degli Ebrei), che ha provocato ben due guerre mondiali e che per questo è stata condannata a pagare un alto debito di guerra (Kriegesschuld) - condonato almeno due volte, nel 1932 e nel 1953 -, che è stata inoltre aiutata nella ricostruzione sia nel primo dopoguerra, nel 1924, con il Piano Dawes, sia nel secondo dopoguerra, nel 1947, col piano Marshall, che è stata sostenuta (specie dalla Francia di Mitterand) per la sua riunificazione nel 1990, dopo la caduta del muro di Berlino; ebbene, com’è possibile che la Germania, pur non avendo anch'essa a suo tempo, nei momenti di difficoltà economica, rispettato i parametri di Maastricht, pur avendo cioè superato la soglia del 3% del rapporto deficit-Pil, ora si accanisca contro la Grecia, accusata di non estinguere un debito (Schuld) che il governo Samaras, ossia quello precedente all’attuale governo Tsipras, ha creato? In questi casi, il PDE, la procedura per deficit eccessivo, ossia la sanzione che la Commissione europea può eventualmente applicare, varia da Paese a Paese, a seconda del loro peso all’interno dell'Ue. Una cosa è infatti la Germania o la Francia, altra cosa ancora sono invece la Spagna, il Portogallo, l'Italia oppure, appunto, la Grecia. «Nel 1953, quando il debito della Germania è stato riscaglionato, - scrive infatti su Le Monde (21/7) l'ex primo ministro francese Michel Rocard (durante la presidenza Mitterand) assieme ad altri politici - l'insieme dei creditori hanno accettato di cancellare il 62% delle somme dovute. La Germania è stata anche beneficiata di una moratoria di cinque anni sul pagamento degli interessi e di un periodo di trent'anni per il rimborso (..). E nessuno ha chiesto [allora] alla Germania di lasciare l'Europa allora nascente (..). Perché [dunque] ciò che era possibile nel 1953 per la Germania non potrebbe essere possibile nel 2015 per la Grecia?». Certo, dice Daniel Gros (direttore del Ceps, Center for european policy studies di Bruxelles), subito dopo la fine della guerra, «la Germania è stata vista come l'artefice della costruzione europea. Proprio il Paese che l'aveva distrutta, ora si rimboccava le maniche per ricostruire l’Europa (..). ...
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