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 Salvare gli Ulivi millenari di Bracciara
 Gli ulivi di Bracciara

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C O N T R O L L A    D I S C U S S I O N E
mimc Inviato - 02/05/2004 : 08:09:23

Gli ulivi di Bracciara: passato e futuro della nostra civiltà contadina

Dasà VV. Piero, Francesco ed io, abbandonata la pianura di Cannazzi, decidiamo di andare a trascorrere il pomeriggio del Primo maggio in visita agli ulivi di Bracciara.
Erano diversi anni che personalmente non rivedevo quei magnifici esemplari di ulivi millenari e lo stupendo panorama circostante. L'emozione, per tutti noi, è stata grande.
La superba bellezza ed unicità di quegl'alberi (abbandonati a se stessi ed alla incuria colpevole dell'uomo e delle amministrazioni comunali), se soffermi un poco lo sguardo su di essi è un qualcosa di molto difficile ch'io possa trasmettervi per iscritto.
Ogni albero era identificato con un nome particolare dai contadini e/o dagli abitanti dell'ex Casale, dello "Stato di Arena", Bracciara (nome derivato in genere o dalla forma geometrica del tronco o dall'utilizzo rituale che di esso ne era fatto).
Questi nomi si sono tramandati nel corso dei secoli di contadino in contadino.
Gli anziani, dei paesi circostanti Bracciara, tutt'oggi ne ricordano ancora tanti nomi che identificano univocamente tali ulivi secolari.
Ad esempio la chioccia "jhocca", un ulivo avente un tronco superiore ai 22 metri di circonferenza, collocato quasi di fronte all'antico casolare della famiglia Bruni di Dasà, è quello piu' anziano con una età stimabile superiore ai 1500 anni.
Conveniamo tutti e tre su alcune necessità impellenti: Salvare gli ulivi di Bracciara, memoria storica della nostra civiltà e sulle potenzialità turistiche immense del luogo.
Per far cio' non si ha tanto tempo a disposizione - lo pseudoprogresso, fatto di caminetti che adornano le nostre case ed inceneriscono in pochi minuti millenni di storia avanza inesorabilmente nella totale illusione dell'ormai falso mito della famiglia riunita attorno al focolare.
Le istituzioni, le associazioni dasaesi e non, gli amanti della natura e tutti coloro che credono anche nelle intrinseche potenzialità turistiche del luogo, devono adoprarsi nella tutela di questo patrimonio della collettività - nostra memoria storica.

mimc
(2 maggio 2004)



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Quale impegno concreto? - Saturday, May 08, 2004 at 09:36
Dasà VV. I candidati dasaesi alle prossime elezioni provinciali: Vincenzo Farina, Bruno Cosentini, Bruno Ganino, Enrico Cognetta, Saverio Carrà, Aloe e Giuseppe Corrado, nel momento in cui il Comune di Dasà ha già messo in vendita appezzamenti di terreno dell'ex ECA (Ente Comunale Assistenza), ubitati in località Bracciara, contenenti Ulivi secolari, ad acquirenti privati interessati con elevata probabilità al taglio degli ulivi visto che la rendita derivante dalla raccolta delle olive è modesta,
quali azioni concrete intendono intraprendere affinchè tale "patrimonio dell'umanità" sia tutelato da sicura fine e valorizzato in termini di turismo culturale?
mimc
8 maggio 2004






17   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
mimc Inviato - 31/05/2011 : 09:15:43
Delibera del Consiglio Comunale dasaese del 20 maggio 2011 volta a sanzionarare il taglio indiscriminato di ulivi secolari:

Discussione e delibera nel nuovo forum
antonello scopacasa Inviato - 28/02/2005 : 22:09:34
dasaesi belli!!! invito tutti a guardare il sito del MEDITERRE a Brindisi. E' la fiera dei parchi naturali che si tiene da tre anni dal 3 al 5 marzo e dove di incontrano i rappresentanti dei vari parchi del Mediterraneo e si fa pubblicità delle nuove iniziative.
Se qualcuno ha tempo e voglia...io sono all'estero al momento.
Ma lancio pure una sfida, e indipendentemente dalla volontà politica, (che certo è fondamentale ma bisogna domandare al momento giusto e al giusto livello), perchè non si fa un progetto insieme per il parco ma nel contesto di una serie di altre iniziative di rivalutazione naturale che superino l'ambito comunale da presentare come progetto pilota alla fiera dell'anno prossimo.
Come architetto so che non si buttano avanti le idee, non si fa mai niente. Il politico non ha idee, nel miglior caso realizza quelle che vanno per la maggiore. Ma ste idee devono pure essere di questo mondo e messe su carta per essere mostrate. Da parte mia, ci metto volentieri e per quello che mi è possibile voglia, un pò di tempo e quel pò di conoscenza che mi ritrovo e spero che questo forum si possa trasformare in un primo luogo di progetto aperto.
Spero che si possa trovare contatti con le altre esperienze territoriali del genere, a partire da quella del parco degli ulivi del leccese che viene presentata quest'anno a Brindisi, e che si riesca ad estendere l'iniziativa al giusto livello territoriale perchè si possa configurare come una buona risorsa turistica da spendere e far fruttare e per cui interrogare la politica.
Se si fregano gli alberi, credo che non rimanga che affrettarsi, ma poi basterebbe forse mettere un cancello che fermi le auto nel punto in cui non si può proseguire altrimenti e di cui solo i proprietari di terre hanno la chiave, gli altri possono benissimo andare a piedi. E se lo abbattono, non è questo un buon motivo per ricostruirlo? Lo so, facile parlare, specie se si stà fuori. Ma a me rimangono solo le parole e spero servano a qualcosa.

Saluto tutti quelli che chiaramente leggono questo forum, che avrebbe la bella cosa di mettere insieme chi vive dentro e fuori Dasà, una sorta di parco degli ulivi che hanno radici locali e le foglie chi sa dove che siamo noi, o no?
guardatevi il mediterre!!... antonello scopacasa

ah un appunto al sito: ma se la registrazione e molte indicazioni sono in inglese sarà un ben piccolo forum allora? non è un'offesa, ma se guardo ai miei genitori, mia madre non ci potrebbe partecipare, e mio padre solo con il vocabolario. Se è stato finanziato da una pubblica amministrazione ... non dico niente, va!
mimc Inviato - 10/02/2005 : 19:17:31
Davvero molto interessante il tuo punto di vista, Antonello, su Bracciara e le sue potenzialità.
Dobbiamo purtroppo fare i conti con innumerevoli variabili e non si intravede la volontà politica di operare per creare oppurtunità lavorative per queste zone interne.
Le potenzialità sono minate nel frattempo dalle notizie che giungono in redazione su altri alberi secolari che stanno scomparendo, fra cui la famosa chioccia.
Che fare?

antonello scopacasa Inviato - 29/01/2005 : 10:14:22
Caro Dasà, ti scrivo per dirti che qualche speranza per gli alberi di Brazzara c’è.
In Puglia, infatti, hanno aperto lo scorso anno il primo parco degli ulivi secolari. Si trova nel leccese ed è stato realizzato con il sostegno del WWF. Non ne so molto a riguardo ed ho pensato di chieder notizie agli stessi che lo hanno promosso. Non si tratta di un parco chiuso ma si inserisce in una serie di attività culturali di gruppi impegnati sul posto e con le comunità locali (LUA di Firenze, STALKER di Roma e Otranto). Spero si facciano presto vivi su questo forum per dirci come è andata, come funziona il parco e come esso si mantiene.
Sono convinto tuttavia che un parco da solo non basti a se stesso, e che vada inserito in una serie di iniziative di cui sia una delle esperienze proposte, come anche che esso abbia bisogno del sostegno pieno dei dasaesi, residenti e non, e che vi vedano non un pretesto di conservazione ma piuttosto un modo di crescita e di rilancio.
Il parco potrebbe certo diventare un laboratorio di ricerca per la bio-diversità delle specie autoctone, come un luogo di studio e messa in pratica della coltivazione dell’ulivo calabrese. La finalità sarebbe di non perdere il patrimonio di tradizioni e di gusti acquisiti e perfezionarne la coltura e la produzione senza doverne stravolgerne, come avviene, forme degli alberi e relativo paesaggio naturale che, ai miei occhi un po’ stranieri, è bellezza più che ricordo. Si potrebbe aprire allora alle scuole per la sua vocazione didattica, e all’università per la ricerca botanica,, anzi essi dovrebbero partecipare direttamente alla sua gestione. Sarebbe il centro di conservazione e di sviluppo di una cultura agricola e alimentare che ha oggi bisogno di sostegno ma a cui non mancano tutte le ragioni di rivalutarsi.
Se il fine è conservare, studiare e migliorare le colture locali, i mezzi sono tutti nella partecipazione al progetto. E non si tratta di affidarsi a un WWF o a Lega Ambiente o a un’ente amministrativo che fornisca semplicemente fondi e appoggio. Bisognerebbe fare di modo che il parco sia già da prima una realtà, un’esigenza, una cosa pubblica.
Io non posso immaginare un parco senza sperimentazione. La facoltà di botanica dell’università dovrebbe avervi un ruolo e bisognerebbe anche legare tale luogo con le altre esperienze che intorno al Mediterraneo perseguono gli stessi fini. Ne esistano già in Spagna e in Francia e la recente esperienza del parco pugliese sarebbe pure molto utile. Far comunicare queste esperienze può solo rafforzarle e contribuisce a ridurre il nostro vero scoglio che è l’isolamento.
Sarebbe poi necessario e bello che fosse il parco a focalizzare un accordo che finora è sempre ed incredibilmente mancato tra i produttori della zona al ripetersi della voce che qui si possa solo andare peggio e non rimanga che aspettare una risalita del prezzo dell’olio o un’annata più buona. La cooperazione dei produttori intorno al parco ne renderebbe reale e ne perfezionerebbe la ricerca e sarebbe il vero primo passo per l’auto-riconoscimento dei propri valori e per la successiva loro messa sul mercato.
So bene che per l’olio non è cosa facile e che senza promozioni del prodotto locale e restrizioni alle importazioni adottate a livello nazionale, o almeno regionale, non si può fare molto, ma questo è un movimento che bisognerà pure iniziare prima o poi, no?
Qualità del paesaggio, cooperazione, miglioramento delle colture tipiche e riconoscibilità del marchio e della zona di provenienza sul mercato sono modi integrati di sviluppo delle aree agricole già positivamente attuati. Ci rimane da portar gente dalle nostre parti che s’innamori dei luoghi e ne apprezzi i sapori e ne faccia pubblicità in giro. E questo, nella mia immaginazione e fino a che ci sarà l’attrattiva di Tropea e delle nostre coste, almeno d’estate, non mi sembra un sogno irrealizzabile.
Non mi dilungo, e saluto tutti con affetto,
Antonello Scopacasa
29 gennaio 2005 Berlino
mimc Inviato - 03/07/2004 : 09:36:54
Adesso è possibile vedere 45 foto degli Ulivi secolari di Bracciara collegandosi al link:
http://www.comunedasa.it/bracciara

Al più presto inseriremo i links per visualizzare in formato più grande tutte le foto inserite
mimc Inviato - 02/07/2004 : 09:04:55
Sogno i boschi del Nord un paradiso perduto - Saturday, June 26, 2004

Il prof. Ippolito Pizzetti ha inviato la sua ed altre sette firme al "Comitato per la difesa degli ulivi secolari di Bracciara". Conosciamo meglio questo grande paesaggista attraverso questa intervista di Enrico Regazzoni pubblicata sulla Repubblica il 29 luglio 2001: Roma «Il mio paesaggio? È come dire il mio lavoro, poiché il paesaggio è il luogo in cui opero, l'argomento che insegno e del quale parlo senza sosta». Nel salotto della sua casa romana dietro Ponte Milvio, Ippolito Pizzetti reagisce alle domande sul suo paesaggio con una professionalità venata di malinconia
...
L'articolo completo si trova al seguente link: Sogno i boschi del Nord un paradiso perduto. In fondo alla pagina di tale articolo vi sono 7 fotografie di Ulivi secolari di Bracciara.
mimc Inviato - 23/06/2004 : 11:35:13
Consegnate al sindaco di Dasà 345 firme
Dasà VV. Nella giornata di ieri tre componenti, fra i dodici del "Comitato per la difesa degli ulivi secolari di Bracciara", (Mimmo Capano, Mariantonia Valentini e Cesare Crudo) hanno consegnato, al Sindaco del comune di Dasà Francesco Antonio Romanò, una copia di 345 firme, di cittadini maggiorenni, raccolte al fine di far annullare il bando di vendita degli appezzamenti di terreno contenenti ulivi secolari di proprietà comunale (ex ECA) in località Bracciara.
La raccolta firme, ha richiesto un impegno non indifferente poiché si è provveduto ad informare correttamente ogni singolo cittadino su ciò di cui si chiedeva la firma e sulle motivazioni di questo strumento di pressione popolare adottato e senza falsa modestia, è stata un successo poiché ha firmato oltre il 95% delle persone interpellate.
I firmatari, senza andare a fare analisi complicate, hanno giudicato ingiusto il provvedimento che il consiglio comunale dasaese aveva adottato e non hanno esitato ad apporre la propria firma per manifestare il loro dissenso, dimostrando con tale gesto grande maturità democratica e grande attaccamento alle proprie radici, che in nessuna occasione della nostra vita bisognerebbe dimenticarsene.
Il Sindaco Francesco A. Romanò, dopo un cordiale e schietto colloquio, ha inteso raccogliere completamente le istanze dei firmatari, impegnandosi a revocare il provvedimento del bando di vendita oggetto della contesa.
Adesso si tratterebbe di unire assieme (come anche auspicato in un manifesto pubblico dall’amministrazione comunale nel quale aveva congelato provvisoriamente suddetto bando) idee, impegno e progettualità di chi crede nelle potenzialità turistiche intrinseche della località Bracciara cercando di acquistare consapevolezza del fatto che la Calabria oggi, per collocazione geoeconomica, è il cuore del mare mediterraneo e le zone interne come la nostra dovrebbero fare uno sforzo per invertire una tendenza fatta d’emigrazione ed emarginazione economica.
Gli appezzamenti di terreno ulivetati da alberi secolari di proprietà comunale sono sparsi in oltre 20 micro-appezzamenti – e contengono oltre 50 piante secolari di cui tante millenarie e rappresentano a detta di tantissime persone un simbolo della cultura del nostro entroterra (acquarese e dasaese). Altre 50 piante di alberi d’ulivo secolari e millenari sono di proprietà privata.
Al fine di unire alla tutela degli ulivi secolari anche un ritorno economico-culturale per la nostra comunità si richiede in primis l'impegno, di chi ha il dovere istituzionale (i nostri amministratori locali, provinciali e regionali), oltre che di tutelare anche quello di creare opportunità lavorative per i giovani e non costretti ad abbandonare questi nostri luoghi per mancanza di sbocchi occupazionali o che si trovano nello status di disoccupati. Soltanto il lavoro, con reddito adeguato, può dare dignità e rendere libero un essere umano allontanandolo da depressioni o percorsi devianti.
Colui o colei che assume impegni istituzionali, qui come altrove, non può prescindere da quest’ultimo concetto, affinché si possa far vivere e rendere una comunità più libera da pseudo-ricatti e da intestine guerre fra poveri (che dovrebbero essere del tutto anacronistiche nel 2004) dettate spesso dalla disperazione e più giusta nella distribuzione delle risorse economiche.
Il comitato promotore della raccolta firme a mio avviso dovrà anch'esso fare la sua parte in questo sforzo, almeno nelle persone che non si sono iscritte al medesimo per tornaconti personali di tutt'altra natura.
mimc
23 giugno 2004
mimc Inviato - 03/06/2004 : 15:51:51
Messaggio per il comitato
Dasà VV. Il nostro comitato spontaneo e aperto, politicamente trasversale denominato “Comitato per la salvaguardia degli ulivi secolari di Bracciara” composto, al momento, da undici persone ha superato nella giornata di ieri le duecento firme. Le firme sono state raccolte chiedendo, ai cittadini dasaesi e non, la revoca da parte del Comune di Dasà della vendita degli appezzamenti di terreno contenenti ulivi secolari in località Bracciara.
Altre firme perverranno da altri luoghi d’Italia nei prossimi giorni.
Nella stessa giornata l’Amministrazione comunale dasaese ha esposto la sua posizione in materia con un manifesto pubblico (come risposta ad un articolo del candidato verde alle provinciali Bruno Cosentini, pubblicato il 27 maggio su il “Quotidiano della Calabria”) da cui si evince, per ciò che è d’interesse per il comitato, un primo importante segnale di dialogo, ossia la sospensione momentanea del bando di vendita.

La non ripresa della vendita, però, è subordinata ad alcuni vincoli, ossia citando testualmente le parole del Sindaco: “solo se, nell’arco di un lasso di tempo breve, tutti assieme, Amministratori ed Ambientalisti ci adopereremo fattivamente a creare le condizioni, nel rispetto dei diritti dei privati, per tutelare questo patrimonio di inestimabile valore ambientale, storico e culturale unico nel panorama italiano sito in zona di Bracciara del comune di Dasà”.
Ambientalisti è un termine per noi del comitato riduttivo ma è evidente che la soluzione proposta dal Sindaco appare essere né rapida, né realistica poiché le variabili che bisogna considerare, (qualora s’intende per “creare le condizioni” far diventare gli ulivi secolari di Bracciara “monumenti nazionali”) sono tante e richiedono un lungo lavoro, sottinteso che si abbia la capacità di realizzarlo.
Il comitato, quantunque, avendo invitato i cittadini, dasaesi e non, ad esprimersi attraverso la raccolta delle firme su un quesito molto chiaro - revoca della vendita -, nel rispetto della volontà di chi ha già firmato non può che proseguire nella raccolta delle firme.
L’obiettivo che il comitato si è prefisso essendo realizzabile da parte dell’Amministrazione comunale dasaese, se si ha la volontà politica, è la base di partenza di qualunque altra discussione. La precedente posizione dell'Amministrazione era molto chiara, per non essere da noi compresa, ossia il vendere attraverso bando gli appezzamenti di terreno contenenti ulivi secolari. A ritiro avvenuto, nel rispetto che dobbiamo anche nei confronti dei nostri amministratori deve però vederci collaborativi con loro al 100% nel trovare la soluzione auspicata nella parte su citata del loro manifesto pubblico.

mimc
3 giugno 2004


mimc Inviato - 03/06/2004 : 09:11:35
Agli amici del forum, ai visitatori del sito ed agli emigrati: qui a Dasà stiamo raccogliendo le firme per la revoca da parte del Comune della vendita dei soli appezzamenti di terreno in località Bracciara contenti ulivi secolari, alcuni anche millenari.
Se potete scaricare un paio di pagine della raccolta firme e farle firmare ai vostri amici e colleghi, sarebbe significativo per il fine che ci siamo prefissi.

Qui abbiamo superato le 200 firme con una percentuale di adesione superiore al 95% fra gli interpellati.

Questo ha sortito un primo effetto ossia il congelamento della vendita, da parte dell'amministrazione comunale, subordinato ad alcune condizioni, da realizzarsi in tempi rapidi, alquanto demagogiche ed irrealizzabili se non con un paziente e lungo lavoro ossia la dichiarazione degli alberi come patrimonio dell'umanità o di rilevante interesse paesaggistico stabilito da esperti del settore.
Se non vi crea problemi aziendali e logistici i moduli raccolta firme si possono scaricare nella finestra della home page
http://www.comunedasa.it
ed inviarli con posta prioritaria a
mimmo capano via lepanto 11 89832 dasà VV
mastica Inviato - 31/05/2004 : 21:41:48
C’è una brutta tendenza in questo nostro paese di Dasà: il voler distruggere tutto ciò che fa parte della nostra storia e della nostra cultura (demolizione di chiese, smantellamento del lastricato in pietra del corso principale, distruzione degli antichi ulivi nel sito dell’”Affrontata” ecc. …).
La delibera dell’attuale consiglio comunale di vendere ai privati la proprietà dell’ex E.C.A. si inquadra in questa tendenza sbagliata. Ciò che preoccupa sono le piante di ulivo della località “Bracciara” che rischiano di venire abbattute.
Sottolineo che a “Bracciara” si trovano diverse “olivare”, che sono tra le più antiche della Calabria e sono veri e propri monumenti, che andrebbero invece protette e custodite, in quel posto dove sorgeva un antico borgo, a cui è legata tanta storia pure di Dasà. questa deve essere l’occasione insomma per una inversione di tendenza a creare lì, Amministrazione Comunale e cittadini, il primo parco storico-ambientale e iniziare un nuovo discorso per la riscoperta della nostra storia e la tutela del patrimonio storico-culturale esistente nella nostra comunità.

Romanò Francesco (1949)

Dasà 31/05/2004
mastica Inviato - 28/05/2004 : 20:01:49
Da Gabriele Scaturchio, DASA'

Io, come spero tanti mie paesani vogliono e sperano di salvaguardare i propri boschi d'ulivi secolari che si trovano nella località di "Bracciara" monumenti alla storia della nostra comunità.
Si tratta di un patrimonio di inestimabile valore, la salvaguardia del patrimonio ambientale e dei prodotti naturali credo si debba difendere a tutti i costi.



Difendere queste millenarie piante è un diritto e dovere di noi singoli cittadini, ma innanzitutto delle istituzioni.



Mi sento particolarmente indignato come spero tutti i cittadini dasaesi con sani principi nel voler difendere il proprio patrimonio e in particolare mi spiace che la nostra Amministrazione non abbia gli stessi principi e quindi chiedo che il nostro Sindaco e l'Amministrazione tutta che adottano un immediato ritiro del progetto di vendita dell'area della località Bracciara.

Anziché vendere questo nostro e dico nostro patrimonio per racimolare qualche EURO non si rende conto il valore che in realtà assume per noi dasaesi.

Se poi questi non sono sani principi credo quanto meno una risposta o una giustificazione la debbano a tutti noi cittadini di Dasà.



Un saluto a tutti
mimc Inviato - 27/05/2004 : 02:14:47
Bizzarra idea di tutela alberi ulivo secolari - Thursday, May 27, 2004 at 01:43
Bizzarra idea di tutela degli alberi di ulivo secolari.

Dasà VV. Martedì 25 maggio su incarico del nascente comitato ho avuto un colloquio con il sindaco di Dasà in merito al tema della vendita degli appezzamenti di terreno in località Bracciara contenenti ulivi secolari d’indubbio valore storico-culturale.
Mi sono recato, con il cuore in mano, disponibile al dialogo, alla mediazione e con la preventiva intenzione della moderazione, poi mantenuta.
Con amarezza ho dovuto constatare che le posizioni del sindaco sono rimaste immutate, nonostante la sensibilizzazione attuata da oltre un mese, sulla ceca scelta della vendita iniziale.
La sua idea di tutela degli alberi secolari è davvero bizzarra.
“E’ disponibile ad un discorso di tutela di tutti gli uliveti di Bracciara! -a suo dire- ma del ritiro della vendita, dei soli appezzamenti di terreno contenenti ulivi secolari chiesta non se ne parla neppure”.
Chissà, forse pensa che a tagliare gli ulivi secolari possa essere meglio un soggetto del luogo disposto a pagare una cifra al Comune, che un forestiero?
Gli usufruttuari, che hanno tutta la nostra stima, certamente non correranno in massa ad acquistare un bene che hanno coltivato da tantissimi anni e probabilmente avranno acquisito per "pseudousucapione", e l’illusione da parte del sindaco di fare cassa con i loro soldi si ridurrà a pochi acquirenti, ma non abbiamo la palla di vetro e la gravità della messa in vendita rimane immutata. Fermarla è un dovere morale di tutti.
Alcune persone sensibili al tema sono preoccupate del fatto che vi possa essere una strumentalizzazione politica della cosa visto la vicinanza delle elezioni.
Ciò non era prima nelle nostre intenzioni e non lo sarà in futuro. Salvaguardare gli ulivi secolari di Bracciara, che per noi del luogo rappresentano dei simboli del nostro passato e se sappiamo conservarli e valorizzarli anche del nostro futuro è tema trasversale ad ogni idea politica.
Il nascente “Comitato per la salvaguardia degli ulivi di Bracciara” inizierà da oggi e nei prossimi giorni una raccolta firme da svolgersi in tutti i luoghi in cui vi è gente che segue il tema discusso ed è sensibile ad esso. A tal fine mettiamo a disposizione qui i moduli di raccolta firme e d’adesione al comitato che possono essere scaricati, stampati, firmati e diffusi ed inviati al sindaco del Comune di Dasà , corso Umberto I n. 73 CAP 89832 Dasà - Vibo Valentia.
Numero di telefono del Municipio: 0963 353057
Numero di fax del Municipio: 0963 354137

mimc
27 maggio 2004


brunostramandinoli Inviato - 25/05/2004 : 10:33:29
Follonica 22 maggio 2004. Piero Tripodi mi ha preceduto nel ricordare le cose che abbiamo distrutto e che ancora non siamo riusciti a distruggere ……, e voglio , anche io rimarcare quanto potrebbe essere delittuoso assistere inerme a una eventuale distruzione degli ulivi di Bracciara.
Quello che per gli altri, è patrimonio dell’Unesco, per noi Dasaesi dovrebbe essere anche un parco delle rimembranze; le nostre origini sono in quella corteccia…
In questi anni abbiamo fatto poco; non è ancora troppo tardi , troviamo un modo per dire basta. Istituzioni, piccoli proprietari, gente comune, volgiamo uno sguardo al passato onoriamo tutta la fame che quegli ulivi hanno colmato, difendiamoli da tutto, soprattutto dalle stufe e dai nostri camini, facciamoli gioire, portando a loro i nostri bambini e facendoli correre e scorazzare ai piedi di questi giganti simbolo della nostra comunità.
Ma soprattutto facciamo in modo che queste non restino solo parole; organizziamo un convegno con questa tematica, diamoci un appuntamento, troviamo nuovi contatti, parliamone e facciamo in modo di essere in tanti, creiamo un parco con un comitato che comprenda i proprietari, facciamo un censimento di quello che resta e difendiamolo, in modo che un giorno i nostri figli possano dirci grazie.
Saluto tutti quanti, in particolare la redazione altomesima, per aver sollevato il problema gli amici che mi hanno preceduto nel forum che si sono dimostrati sensibili al problema.

Bruno Stramandinoli
brunocosentini Inviato - 24/05/2004 : 17:38:11
La vendita degli appezzamenti di terreno di Località Bracciara mi indigna profondamente e per tale ragione, aldilà delle motivazioni addotte dall’Amministrazione Comunale, mi portano a chiedere il ritiro immediato del progetto di vendita dell’area.
Dasà e il suo territorio hanno bisogno di altro, pertanto come cittadino dasaese e come ambientalista mi sento particolarmente impegnato affinché la vendita ed il possibile taglio degli ulivi secolari non avvenga.
Per tale ragione ho già interessato il presidente nazionale della federazione dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, affinché si possa attivare presso le sedi opportune per indicare gli alberi d’ulivo secolari “monumento nazionale”.
Come candidato alle elezioni provinciali, unitamente al partito
dei Verdi, il mio impegno prioritario è quello di istituire il “parco naturale di Località Bracciara”. Questo può essere la migliore risposta per tutelare un patrimonio di inestimabile
valore ambientale, storico e culturale unico nel panorama
italiano e non solo.
Grazie al “parco” oltre alla salvaguardia degli ulivi si avrà la possibilità concreta di attivare un circuito virtuoso per la promozione del territorio e della sua economia. Penso ad esempio
ad un progetto complessivo che preveda la creazione di un museo all’aperto della civiltà contadina dasaese, l’istituzione di un marchio d.o.c. dell’olio d’oliva “Parco di Località Bracciara”, l’integrazione del sito di “Località Bracciara” con altri siti di rilevante interesse naturalistico per proporre un’offerta interessante di turismo naturalistico. Queste poche idee credo possano essere la base per programmare uno sviluppo serio e concreto della nostra comunità che partendo dalle proprie risorse culturali, storiche ed ambientali diano veri segni di ripresa e di occupazione ai tanti giovani che aspettano un lavoro nella propria terra.

Cordiali Saluti Bruno Cosentini,
candidato alle elezioni provinciali con il partito dei Verdi
mimc Inviato - 17/05/2004 : 22:57:11
Ritiro della vendita degli ulivi secolari - Monday, May 17, 2004 at 22:45
Dasà VV. Il progetto, di vendita da parte del Comune di Dasà, d’appezzamenti di terreno siti in località Bracciara, ha scosso le coscienze di tanti cittadini dasaesi e non solo, per via del fatto che in gran parte di essi esistono alberi d’ulivo secolari aventi un enorme interesse storico culturale.
Si lascerebbe con tale operazione all’arbitrio dell’acquirente cosa fare o non fare di tali ulivi secolari - che chiunque li conosce ed ha cuore, occhio e cervello non esita a definirli “patrimonio dell’umanità”.
In Bracciara inoltre vi sono le origini della Madonna della Consolazione, simbolo di fede principe della comunità dasaese residente ed emigrata.
Un potenziale, quindi, storico, religioso, culturale da tutelare, accrescere e convertire in posti di lavoro, (se s’intraprendesse da parte dell’amministrazione comunale un discorso di turismo-culturale) per i tantissimi giovani e non giovani disoccupati od allontanatesi dalla propria terra in cerca di lavoro, con corrispondente ritorno economico per la nostra comunità tutta.
Si potrebbero capire le esigenze del Comune di fare cassa giacché quest’anno si sono avuti minori trasferimenti per 70 milioni di vecchie lire. Si potrebbe comprendere che il Comune voglia tornare in possesso di tali appezzamenti dell’ex ECA (Ente Comunale Assistenza) donati per “Beneficenza” poiché -a dire del sindaco- il canone pagato da parte degli usufruttuari era modesto quando pagato.
Per fortuna oggi alcuni usufruttuari si trovano, per loro merito principalmente, in condizioni economiche più agiate e se l’ECA non esiste più, quello che esiste ancora dovrebbe essere la motivazione principe della donazione fatta al Comune da parte dei “benefattori” ossia, l’essere in condizioni economiche disagiate.
Quest’ultima motivazione però immette una contraddizione (sicuramente di tipo etico) nella vendita, che negli intenti del Comune e per diritto di prelazione, ha come acquirenti gli attuali usufruttuari;
quindi non comprendiamo il fatto che, -ove non ricorrono, per gli usufruttuari, le condizioni economiche disagiate- si possa divenire acquirenti di un bene riservato ai poveri e tuttora esistenti nella nostra comunità e che ove ricorressero non si intuisce come potrebbero in termini economici esercitare il diritto di prelazione.
La cosa ardua da capire è perchè la scelta di fare cassa -fra le tante possibilità che il Comune potrebbe avere- debba ricadere sul più importante simbolo della nostra civiltà contadina.
Il sindaco, in questo caso, dovrebbe essere sensibile alle istanze, che si stanno sollevando nella società civile dasaese e non, tendenti al ritiro del suddetto progetto di vendita ed in seconda opzione dovrebbe prendere in considerazione l’idea di separare, con mappa e sopralluogo, gli appezzamenti di terreno contenenti ulivi secolari dagli appezzamenti di terreno adibiti a pascolo, escludendo dalla vendita i primi.
mimc
17 maggio 2004

Fonte: Gazzetta Altomesima Online


mimc Inviato - 12/05/2004 : 17:40:07
Purtroppo non è una ipotesi quella della vendita dei terreni in località Bracciara, ma un progetto reale illustratomi dal Sindaco Romanò - progetto di vendita realizzato dal dott. in agraria Pasquale Giogà.

mimc
enzo_farina Inviato - 09/05/2004 : 10:21:47
Sono sinceramente preoccupato della notizia (che intendo verificare al più presto con il Sindaco di Dasà) di una possibile vendita degli appezzamenti di terreno in località Bracciara, dove sono ubicati gli ulivi millenari che costituiscono senza dubbio un patrimonio culturale (e potenzialmente economico, per le ricadute in termini di attrattiva turistica) di inestimabile valore. Non voglio neanche pensare ad una simile eventualità, che sicuramente lo stesso Sindaco, che so molto legato alle tradizioni ed alla cultura contadina, vorrà in tutti i modi evitare. In ogni caso chiedo la mobilitazione di tutti i dasaesi e di quanti altri sono sensibili a queste tematiche per evitare, intanto,una simile sciagurata ipotesi, in attesa di poter affrontare meglio in sede opportuna (Provincia, Regione, Ministeri)le possibilità di salvaguardia e recupero di questo autentico "patrimonio dell'umanità".
Per quanto mi riguarda, ringrazio Mimmo Capano, Piero Tripodi e quanti altri hanno sollevato il problema e dò la mia piena adesione a qualsiasi iniziativa si intenda intraprendere. Naturalmente, se dovessi essere eletto in Consiglio Provinciale, sarà mia cura portare questo argomento all'attenzione di tutti gli organi istituzionali,
dedicandovi l'impegno e le energie che sicuramente merita.
Cordialmente Enzo Farina

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