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C.M.A.M.

Comunità Montana Dell'Alto Mesima

Soriano. Entrata in vigore la legge di riordino del settore
Comunità montana dell’Alto Mesima
Cala definitivamente il sipario


di NANDO SCARMOZZINO

SORIANO CALABRO - Con la firma del decreto da parte del presidente della giunta regionale Agazio Loiero si conclude, nei termini di legge, l'iter di razionalizzazione degli enti montani calabresi, ridotti a venti, con un risparmio che in totale si aggira intorno ai cinque milioni di euro.
Il sipario è calato definitivamente sulla Comunità montana dell'Alto Mesima (guidata da Stefano Santaguida), con sede a Soriano. Dopo oltre venti anni è arrivato infatti il “taglio” deciso dal governo prima, dalla giunta regionale successivamente. Dei dieci Comuni che ne facevano parte, soltanto tre: Acquaro, Arena e Sorianello, in regola con i criteri (non hanno superato l'esame, invece, Soriano, Dasà, Dinami, Pizzoni, Vazzano, Gerocarne e Joppolo), continueranno ad essere rappresentati nel nuovo ente montano, denominato “Alto Mesima - Monte Poro”, in quanto sono stati associati anche i Comuni di Filandari, Ionadi, Rombiolo, San Gregorio d'Ippona, Spilinga, Zaccanopoli e Zungri.
Da quel che si è appurato nel nuovo ente montano non arriverà uno dei commissari nominati dal presidente Loiero, cosa che accadrà invece per altre sette Comunità montane (tre soppresse e quattro nuove derivate dall'accorpamento di preesistenti enti).
Pertanto, si dovrà aspettare ancora qualche settimana e poi i consigli comunali dei suddetti Comuni saranno chiamati a riunirsi per nominare ognuno i rappresentanti in seno al nuovo consiglio della neonata “Alto Mesima-Monte Poro”.
Anche da questo punto di vista si andrà incontro a delle sostanziali novità. I consigli comunali, infatti, potranno nominare soltanto un solo rappresentante, non più tre come succedeva in passato. In particolare sarà il sindaco o un suo delegato a farne parte. Non è detto, a questo punto, che non possano sprigionarsi attriti e polemiche, in quanto non si può escludere che nei consigli comunali possano in qualche modo esserci più “pretendenti” al posto al sole tra gli scranni del nuovo parlamentino dell'ente montano. Quel che è certo è il fatto che diminuiranno le indennità e il numero dei futuri consiglieri della nuova Comunità montana sarà di gran lunga assottigliato. Ciò pone degli interrogativi, quali ad esempio : in che modo saranno rappresentati i territori esclusi? La nuova geografia ha ridefinito i territori. In particolare, quali saranno gli effetti nei territori marginali? Saranno, inoltre, migliorati i servizi? Intanto, a fronte della nuova geografia disegnata dalla nuova Comunità montana c'è da capire dove verrà scelta la sede. Si individuerà all'interno del nuovo ente montano un Comune leader, che coinciderà con quello di maggiori dimensioni e in grado di garantire più servizi anche al resto del territorio? Infine, che fine faranno la sede della “vecchia” Comunità montana dell'Alto Mesima, di proprietà della stessa, e i dipendenti? Sono, alcuni di questi quesiti, di quotidiana proposizione e da parte degli addetti ai lavori si auspica che si possano conoscere soluzioni in tempi brevi.

18 ottobre 2008
Fonte: Il Quotidiano della Calabria online
 

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